Primi anni Cinquanta del secolo scorso. In Italia aumentava continuamente la richiesta di trattori, specialmente a cingoli. Tanti artigiani cominciarono a produrre carioche con materiali di recupero e anche trattori veri e propri. Tra questi spiccò Vincenzo Gallamini da Fusignano (Ravenna) che si buttò sulla produzione di piccoli cingolati. Non avendo sufficienti capacità produttive si accordò prima con la Hanomag e poi con la Same per costruire più trattori con i motori delle rispettive ditte. Le cose non andarono bene ma la Itma, acronimo di ‘Industria Trattori Macchine Agricole’, industrialmente ben strutturata, decise a sua volta di produrre dei trattori cingolati.

Nike, un successo in pieno boom economico

La fabbrica era sita a Funo di Argelato (Bologna) e la progettazione fu affidata proprio a Gallamini. Nel 1959 uscì il primo Itma-Gallamini, il Nike 180 spinto da un bicilindrico Slanzi da 18 cavalli. Il trattore, come i successivi, era ben concepito, agile e veloce e destinato primariamente ai vigneti e frutteti in collina e montagna. Seguirono i Nike 250, 320, 350 e 400 per arrivare, nel 1968, al modello più potente, il 500, equipaggiato con un tre cilindri diesel VM a iniezione diretta erogante 50 cavalli.

I Nike erano tutti compatti, bassi e relativamente leggeri pur essendo piuttosto potenti. Erano disponibili in versione base, larga e ‘larghissima’ per la montagna. Un kit permetteva di trasformarli in ruotati ma solo per i trasferimenti o i traini. Itma continuò a produrre cingolati sempre più potenti per alcuni anni, mezzi contraddistinti da una linea più moderna e squadrata. Fornì per qualche tempo trattori alla Carraro per poi capitolare nel 1990 con l’ acquisizione da parte della Goldoni di Migliarina di Carpi che continuò a produrre cingolati Itma col proprio marchio.

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