Confagricoltura torna ancora sulla PAC 2023-2027: la Politica Agricola Comune, al centro del malcontento dell’intero settore e tra le cause dello scoppio della protesta dei trattori a gennaio in tutta Europa, come è stata concepita, attualmente non è ritenuta idonea per favorire lo sviluppo del settore. “Siamo sempre stati critici nei confronti di questa Pac, sin dalla sua prima redazione”. Lo ha affermato Vincenzo Lenucci, direttore delle Politiche di sviluppo economico delle filiere agroalimentari di Confagricoltura, in audizione alla commissione Agricoltura della Camera dei deputati. La stessa sigla, due mesi fa, aveva proposto un manifesto in dieci punti con alcune proposte per la sua revisione.

Attualmente sono in fermento i negoziati relativi alle eventuali modifiche che saranno proposte in sede europea. Lenucci ha sottolineato come questa riforma sia stata impostata introducendo più vincoli e oneri per gli imprenditori agricoli. Impostazione che Confagricoltura ha criticato da subito. Maggiori oneri da un lato, ma meno risorse dall’altro, rispetto al periodo di programmazione precedente: un’equazione – ha spiegato il rappresentante di Confagricoltura – che non tutela la competitività delle imprese, piuttosto la penalizza.

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Occorre orientare nuovamente la politica agricola comune verso obiettivi più ambiziosi e competitivi, per un reale rafforzamento del settore primario. Il 26 febbraio scorso Confagricoltura ha presentato a Bruxelles un Manifesto contenente dieci proposte per una revisione della PAC, alcune delle quali sono già state accolte. È indubbio che siano stati fatti dei passi avanti rispetto ad allora, ma non sono ancora sufficienti. Per Confagricoltura è opportuno che la Commissione europea approvi tempestivamente il regolamento in materia di semplificazione, con valenza retroattiva, in modo da attuare le nuove disposizioni a partire dal primo gennaio scorso.

PAC, ecco i 10 punti di Confagricoltura

E’ anche importante che il regolamento venga recepito in tempi rapidi a livello nazionale e che a riguardo venga fatta un’adeguata campagna d’informazione. Lenucci ha inoltre ricordato come vadano altresì previste delle modifiche migliorative ai cosiddetti ecoschemi e alle misure di condizionalità rafforzata, ma anche per lo sviluppo rurale e le misure settoriali, come quelle per le OCM (Organizzazioni comuni del mercato) del vino, dell’olio e dell’ortofrutta. Oltre alla sostenibilità ambientale, è fondamentale tutelare anche quella economica, nonché la produttività delle aziende.

Ecco l’elenco dei punti del manifesto di Confagricoltura, a cui hanno aderito anche altre sigle di settore:

  1. Nuovo allargamento della UE. Aumentare in termini reali il bilancio destinato all’agricoltura. rimodulare gli aiuti diretti della pac in funzione dell’evoluzione dei prezzi all’origine e della stabilità dei redditi
  2. Cambiamento climatico. Varare il “terzo pilastro” della pac per la gestione comune dei rischi e dei danni provocati dagli eventi climatici estremi. aumentare la dotazione finanziaria e rivedere le modalità di funzionamento della vigente riserva di crisi.
  3. Sicurezza alimentare. Sospendere l’entrata in vigore di alcuni provvedimenti discussi nel corso della legislatura in scadenza, in attesa delle conclusioni del dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura promosso dalla commissione ue.la sospensione deve riguardare le proposte di regolamento sul ripristino della natura e sulle emissioni industriali. Va anche rivista la “direttiva nitrati” che risale al 1991.
  4. Riformulare la proposta sugli imballaggi e sui rifiuti da imballaggi secondo il principio della neutralità tecnologica e tenendo conto della specificità dei prodotti destinati all’alimentazione.
  5. Eliminare dalla normativa sulla pac gli obblighi relativi alla rotazione obbligatoria e alla destinazione non produttiva dei terreni. In via immediata, vanno sospese le sanzioni.
  6. Semplificazione amministrativa. Ridurre in misura incisiva gli adempimenti burocratici per gli aiuti diretti della pac, compresi gli ecoschemi.
  7. Reciprocità e controlli sulle importazioni. Assicurare il rispetto delle regole dell’unione in materia di sicurezza alimentare, biodiversità, tutela del lavoro e del benessere degli animali.
  8. Inserire grano e semi di girasole nella lista dei prodotti sensibili prevista nella proposta di regolamento riguardante la proroga della sospensione dei dazi sulleimportazioni agroalimentari dall’ucraina.
  9. Moratoria sui crediti per migliorare la condizione di liquidità delle imprese. L’eccezionale aumento dei tassi ha coinciso, a partire dallo scorso anno, con la contrazione dei prezzi all’origine.
  10. Sostenere la diffusione delle innovazioni per la competitività delle imprese e per l’affermazione di processi produttivi sempre più sostenibili

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