Anche se a livello nazionale la protesta dei trattori sta lentamente affievolendosi, soprattutto dopo le concessioni che l’esecutivo ha fatto nell’ultimo mese, permangono alcuni focolai di protesta da parte delle frange più intransigenti. Ieri pomeriggio 13 marzo, infatti, nei dintorni di Roma, alcuni agricoltori hanno dato fuoco a quattro rotoballe di fieno da 400 kg ciascuna.

Il fatto è avvenuto in via Nomentana, all’altezza del civico 1111, dove già un mese fa si erano radunati i trattori che dal Centro e dal Sud Italia erano arrivati per ‘marciare’ sulla Capitale per protestare, non riuscendo poi a portare a termine l’obiettivo. Il rogo ha provocato tanta fumo, che ha poi invaso la carreggiata in concomitanza con l’orario di punta, proprio quando il traffico cittadino iniziava ad essere intenso.

La polizia, giunta sul posto, si è trovata costretta a deviare il traffico e a gestire il grande afflusso di veicoli che non riuscivano a passare in via Nomentana. Per permettere ai vigili del fuoco di spegnere l’incendio, infatti, lo snodo è stato chiuso al traffico in entrambi i sensi di marcia, tra il Grande raccordo anulare e viale Sora Lella. Tanti i disagi per i cittadini di rientro dal lavoro. Per fortuna, nonostante le fasi concitate, non è rimasto ferito nessuno. Sul posto erano presenti un centinano di agricoltori che protestavano al seguito di numerosi trattori.

“Porteremo avanti cinque presidi fissi del coordinamento con il quale continueremo a manifestare a livello nazionale. Va riformata tutta l’agricoltura, e andremo avanti fino a quando il Governo non ci darà delle risposte. Non possiamo continuare a svendere i nostri prodotti”. Questo il commento fatto ai microfoni del quotidiano la Repubblica del portavoce della neonata sigla ‘Agricoltori italiani’. Insomma, nonostante le parole del ministro dell’altro giorno, la tensione resta alta.

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