La francese Sabi Agri è scesa tra i filari della Cantina Bottenago, durante la 17esima edizione di Enovitis in campo, con le sue soluzione agromeccaniche dedicate ai vigneti. A spiccare, senza dubbio, il trattore elettrico scavallante ALPO, dotato di un caratteristico tettuccio a pannelli solari, in grado di fornire una ricarica complementare alle batterie, agli ioni di litio e con un capacità di 41kWh. Il motore elettrico, dal canto, suo è in grado di sprigionare una potenza di 50 cv. L’autonomia oscilla tra le 7 e le 10 ore, mentre la ricarica può essere effettuata in 2 ore. Il mezzo è dotato anche di una pompa elettroidraulica centralizzata dalla capacità di 30 litri/min (con pressione di 100 bar) per la gestione degli eventuali attrezzi.

Lungo 315 cm ad esclusione del caricatore frontale, alto 262 cm e largo 52 cm, è stato lanciato sul mercato in una versione con quattro ruote motrice (le sterzanti, invece, sono soltanto le due anteriori). La manovrabilità, oltre che dagli pneumatici a bassa pressione Michelin Multibib con dimensioni 320/65 R16, è garantita da un angolo di sterzo di ben 53 gradi. Grazie alle sue caratteristiche, con il posto di guida in posizione arretrata sulla sinistra, è praticamente in grado di adattarsi alle dimensioni di una vastissimo numero di vigneti: la larghezza, infatti, può essere regolato con valori che oscillano tra 95 e 200 cm.

A detta degli sviluppatori di ALPO, il mezzo è caratterizzato da bassi costi di manutenzione e da costi operativi abbattibili nel tempo grazie alle sue caratteristiche tecniche, che sono finalizzate anche alla preservazione del suolo. Al centro delle attenzioni di Sabi Agri anche il comfort dell’operatore: gli ingegneri, infatti, hanno cercato di sviluppare un mezzo dal design accattivante ma minimale, con livree ocra e beige e numerose rivettature, in grado garantire un basso livello di emissioni sonore e zero emissioni in inquinanti.

Sabi Agri, nel mirino anche la robotica

L’altro mezzo del catalogo Sabi Agri è lo Zilus, un robot agricolo completamente elettrico specificamente pensato per le applicazioni su vigneto e frutteto. Si tratta di un macchinario scavallante sviluppato all’insegna della polivalenza, dotato di una presa di potenza elettrica in grado di adattarsi alla maggior part di attrezzi e utensili standard disponibili sul mercato.

L’autonomia, garantita da una batteria da, oscilla tra le 8 e le 10 ore, in base ai carichi di lavoro da effettuare. La ricarica completa impiega all’incirca 2 ore: caratteristiche che rende lo Zilus adatto anche a ritmi produttivi serrati, giocati su più turni, nelle fasi cruciali dell’annata vitivinicola. Rientra nella categoria dei ‘pesi piuma’, con le sue 2 ton di massa utile, ed in grado di operare anche su terreni pendenti, grazie a un software capace di ridistribuire l’energia qualora fosse necessario

In primo piano

Articoli correlati