Il momento clou della protesta dei trattori, molto probabilmente, potrebbe avere luogo venerdì 9 febbraio. In base a quanto riportato dal movimento che unisce gli agricoltori del Basso Piemonte provenienti dalle province di Cuneo, Asti e Alessandria, una delegazione di circa 50 trattori sarebbe pronta a partire venerdì mattina per convergere verso Sanremo e lì far sentire la protesta che sta infiammando le campagne di tutta Italia da più di due settimane. Dovrebbero rimanere fino a sabato.

Il corteo, secondo i programmi, transiterà sulla Strada Statale 28 verso il Colle di Nava e da lì scenderà verso Imperia, per poi giungere tramite le strade provinciali liguri verso la cittadina dove si sta svolgendo il 74esimo Festival della canzone italiana, su cui sono puntati i riflettori di praticamente tutti i mezzi di comunicazione in questa settimana. Da quanto si apprende, il comune avrebbe concesso la disponibilità del Mercato dei Fiori di Valle Armea agli agricoltori per parcheggiare i mezzi agricoli.

Anche se relativamente lontani dal centro cittadino – che resta comunque blindato, con la circolazione vietata e la presenza di centinaia di agenti delle forze dell’ordine – i trattori potrebbero comunque sfilare sul lungomare Salvo D’Acquisto e una delegazione di agricoltori potrebbe perfino dirigersi verso l’Ariston. Ma, nonostante l’apertura di Amadeus alla protesta dei trattori e alla possibilità di un intervento sul palco, non sembrerebbero esserci stati contatti tra gli agricoltori e gli organizzatori della Rai che stanno gestendo le complicate giornate sanremesi.

“Noi vogliamo manifestare pacificamente e non vogliamo creare nessun disturbo alla città e alla sua vocazione festivaliera di questi giorni. Ma vorremmo anche fa sentire la nostra voce e i nostri problemi”. Gli agricoltori, che avranno anche il problema di trovare un luogo dove trascorrere la notte, visto che resteranno in città anche per sabato”, hanno commentato ai microfoni di Sanremo News gli organizzatori della mobilitazione nel Basso Piemonte.

“Non c’è ancora chiarezza rispetto alla destinazione Sanremo per gli agricoltori e allevatori piemontesi che da settimane protestano contro le politiche comunitarie”, hanno proseguito. “Non sono bastati i passi indietro dell’Europa rispetto all’uso dei pesticidi: una legge che aveva l’obiettivo principale di dimezzare l’uso e i rischi legati ai prodotti fitosanitari chimici in tutta l’Europa entro il 2030. Non abbiamo certezza del fatto che potremo incontrare Amadeus o Fiorello e portare le nostre istanze sul palco dell’Ariston. Ci hanno dato il permesso di andare a Sanremo, ma saremo ad un chilometro di distanza dal cuore della città. Senza certezze, non ha alcun senso andare”.

Non va dimenticato, poi, che a voler scendere a Sanremo erano anche alcune delegazioni di trattoristi della Lombardia, che avrebbero già stabilito qualche contatto con gli organizzatori del Festival. Insomma, la partita è aperta e tutto potrebbe ancora accadere.

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