La Regione Toscana prosegue nelle attività di sostegno agli agricoltori che operano in zone montane e geomorfologicamente complesse: la giunta ha annunciato l’approvazione per il 2022 delle linee guida per l’emissione dei bandi delle sottomisure della misura 13 “Indennità a favore delle zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici”.

L’importo iniziale complessivo messo a disposizione ammonta a 1,1 milioni di euro, che potrà essere incrementato a seguito dell’approvazione delle modifiche al piano finanziario del Piano di sviluppo rurale (Psr) 2014-22 da parte della Commissione europea. Al momento alle zone montane (13.1) sono destinati a 500mila euro e 600mila euro invece alle zone soggette a vincoli naturali significativi diverse da quelle montane (13.2) e alle zone soggette ad altri vincoli specifici (13.3).

Regione Toscana, centrale il supporto alle imprese che operano nelle zone svantaggiate

Il sostegno è destinato a favore delle imprese agricole che si impegnano a mantenere l’attività per almeno un anno a partire dalla presentazione della domanda di aiuto, come premio per i costi aggiuntivi ed i mancati redditi derivanti dallo svolgimento dell’attività. Il premio annuale ad ettaro di superficie agricola all’interno delle zone interessate da situazioni di svantaggio, viene corrisposto secondo il principio di solidarietà, ovvero mediante la ripartizione proporzionale delle risorse per tutti coloro che, avendone i requisiti, ne faranno richiesta. Con la prossima uscita del bando sarà possibile presentare le richieste, tramite il sistema Artea entro il 15 maggio prossimo.

“Si tratta di un pacchetto di misure che vanno a sostegno delle imprese agricole laddove il mantenimento dell’attività agricola è funzionale, non solo a livello economico, ma anche per l’importante contributo che il tessuto produttivo agrozootecnico riveste nelle zone marginali e svantaggiate – ha detto la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi – La loro salvaguardia rappresenta un elemento chiave per la tutela della biodiversità del territorio toscano. La permanenza di agricoltori e allevatori contribuisce al presidio, alla cura del territorio e alla tutela degli ambienti rurali rispetto ai fenomeni di dissesto idrogeologico, erosività e perdita di fertilità dei suoli, tutti problemi legati al cambiamento climatico in atto”.

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