La Commissione Europea non ci va per la leggera e assegna all’Italia una riduzione del 62% dell’uso e del rischio di fitosanitari chimici e del 54% per le sostanze attive pericolose. Inviata sulla base della proposta di regolamento sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, la proposta in questione ha suscitato grande stupore nel settore. Anche perché, da quanto si apprende dalle indiscrezioni pubblicate dalla rivista “Politico”, si tratta delle riduzioni più pesanti tra tutti i 27 Stati membri, che non tiene conto degli sforzi profusi nella riduzione dell’utilizzo dei prodotti fitosanitari ritenuti più pericolosi. Quanto avanzato dalla Commissione UE dovrà ora essere discussa a Bruxelles già nel mese di settembre.

Sulla proposta di target, sottolinea UNCAI nel commentare la notizia, pesa fortemente la modalità di calcolo che tiene conto dell’intensità d’uso a ettaro strettamente dipendente dall’ordinamento colturale e che penalizza tutti i Paesi dell’area mediterranea, Italia in primis. Inoltre l’Italia, Paese tra i più virtuosi a livello europeo anche nella coltivazione biologica, risulta penalizzata anche in questo caso per effetto di un significativo aumento dell’impiego di zolfo e rame (quest’ultimo inserito tra i candidati alla sostituzione), sostanze che va ricordato presentano dosaggi a ettaro elevati. L’unica certezza, in questo momento, è che, in assenza di una revisione degli elevatissimi target sui prodotti fitosanitari, tutto il Made in Italy dovrà essere di conseguenza ridimensionato al ribasso. Con gravi danni alle imprese e ai lavoratori.

Il commento di De Castro alla proposta UE sui fitosanitari

“L’Esecutivo UE sembra colto da un improvviso attacco di schizofrenia: da un lato chiede ai nostri agricoltori di produrre più cereali, derogando ai requisiti ambientali della Pac, per fare fronte alla crisi alimentare causata dall’attacco russo all’Ucraina; dall’altro cerca di imporre target di riduzione dei fitofarmaci del tutto irrealistici, e con impatti devastanti sulla capacità produttiva europea e la sicurezza alimentare globale”, ha commentato l’europarlamentare Paolo De Castro (S&D), durante la presentazione da parte della Commissione Ue, avvenuta di fronte ai membri della commissione Agricoltura del Parlamento UE, della valutazione di impatto che accompagna la nuova proposta di regolamento per l’uso sostenibile dei fitofarmaci.

“Basti pensare che per l’Italia sono stati previsti obiettivi di riduzione dell’utilizzo di fitofarmaci di quasi due terzi, senza tenere alcun conto degli sforzi messi in campo dai nostri agricoltori negli ultimi anni, che hanno portato alla significativa riduzione delle quantità di prodotti fitofarmaci utilizzati, e all’innalzamento della loro qualità, quasi azzerando gli impatti sulla salute dei cittadini”, ha sottolineato l’ex ministro dell’agricoltura.

“Come commissione Agricoltura del Parlamento UE siamo pronti a metterci al lavoro per ri-bilanciare questa proposta, che al momento non tiene in considerazione gli impatti, peraltro ammessi durante la presentazione di mercoledì 31 agosto, sulla produttività e sulla competitività del nostro settore agricolo, oltre che sui dei costi produzione, e non offre agli agricoltori alternative concrete all’utilizzo di pesticidi. Serve un approccio pragmatico e realista – conclude De Castro – che rimetta al centro i nostri agricoltori, supportandoli e offrendo loro tutte le opportunità che ci offre l’innovazione, dallo smart-farming alle nuove tecniche di miglioramento varietale, le Tea, per poter continuare a produrre in quantità adeguate, e allo stesso tempo in modo più sostenibile”.

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