A nemmeno due settimane dall’incontro tra CAI-Agromec e la Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati nel quale era stato messo in luce l’apporto fondamentale dei contoterzisti al settore primario italiano, arrivano buone sulla questione dell’albo degli agromeccanici (tra i punti dell’incontro), cavallo di battaglia che da anni le sigle di settore mettono in primo piano per il riconoscimento professionale della categoria. In Veneto, infatti, è stata approvata la legge regionale che istituisce l’albo degli agromeccanici e sostiene il loro ruolo nell’agricoltura del futuro.

Le legge, che recepisce e modifica un testo del 2014, è stata approvata dal Consiglio regionale del Veneto di cui Filippo Rigo – Consigliere Lega Liga Veneta – è stato il primo firmatario e relatore in aula. L’obiettivo è quello di prevedere semplificazioni per l’iscrizione all’albo delle imprese agromeccaniche e sostegni economici che permettano l’ammodernamento di macchine e attrezzature così essenziali nell’agricoltura moderna, ma anche la formazione e l’aggiornamento del personale che le utilizza.

Albo degli agromeccanici in Veneto: i commenti

“Un risultato che dà concretezza al lavoro che stiamo facendo da anni”. Così ha esordito Alfredo Zanirato, Presidente della FIMAV, che riunisce i contoterzisti veneti e aderisce a CAI-Agromec. “Una grande soddisfazione – ha proseguito – perché finalmente viene riconosciuto il ruolo e l’importanza di questi “professionisti dell’agricoltura” senza i quali, oggi, non potrebbe essere svolto il lavoro nei campi. Premiato un lavoro iniziato anni fa e che vede finalmente riconosciuto, anche in Veneto, il supporto che le imprese agromeccaniche svolgono a favore di un sistema agricolo produttore di eccellenze a livello internazionale”.

A Zanirato si affianca il commento di Marco Sitta , Segretario Generale. “Con l’istituzione dell’albo anche in Veneto – ha sottolineato – dopo Lombardia ed Emilia Romagna, le 3 regioni che rappresentano il maggior peso in termine di PLV agricola del nostro paese, è venuto il momento che la politica nazionale si faccia carico di affrontare le questioni da tempo poste sui tavoli”.

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