Un’edizione intensa per Vinitaly, che ha visto una forte affluenza di pubblico e grande interesse da parte degli stakeholders arrivati da tutto il mondo per vedere le eccelle del vino italiano. Una 56esima edizione che, ancora una volta, ha confermato il ruolo cruciale che il settore vitivinicolo italiano ricopre a livello internazionale, con un prestigio che lo traghetta al vertice delle scelte enogastronomiche di tanti chef, stellati e non.

“Siamo di fronte a un chiaro segnale del continuo interesse per i nostri vini nel mondo, simbolo di qualità, storia, natura, cultura e tradizioni di cui l’Italia è orgogliosa”. Così ha esordito il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, a margine della chiusura della più importante fiera italiana dedicata al vino e ai distillati. Dove il Masaf era presente con due padiglioni, mostre, installazioni artistiche e tanti convegni.

Vinitaly, al centro la collaborazione per la promozione del vino italiano nel mondo

“Abbiamo voluto rafforzare la collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti, dalle istituzioni agli enti di settore fino alle aziende, per sostenere il vino italiano nella sua posizione di eccellenza sul mercato globale. Il successo di Vinitaly è forte anche del lavoro di squadra che abbiamo messo in campo e per questo ringrazio tutti coloro che hanno contribuito all’organizzazione, alle degustazioni, ai momenti di approfondimento, ai seminari, alle premiazioni, agli spazi culturali e a tutti gli eventi che hanno fatto conoscere le nostre eccellenze ed emozionato il pubblico lungo tutta questa edizione”, ha sottolineato Lollobrigida.

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Che, poi, ha ringraziato “il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, i ministri e tutti gli esponenti del Governo intervenuti, i rappresentanti delle amministrazioni a tutti i livelli, l’intera squadra di Veronafiere a partire dal presidente Federico Bricolo, le Forze dell’ordine che hanno contribuito, gli espositori provenienti da tutta l’Italia, ma anche dall’estero, la stampa nazionale e internazionale, le associazioni, gli enti del settore, i sommelier, i professionisti che hanno contribuito, gli operatori e gli appassionati di tutto il mondo che sono intervenuti”, insieme al “personale del Masaf, il nostro Icqrf e il Comando Carabinieri per la Tutela Agroalimentare, Crea, Ismea, Agea, il Ministero dell’Istruzione e del Merito e il Ministero della Cultura che hanno collaborato ai nostri eventi, il Museo di Torgiano della Fondazione Lungarotti e gli altri musei che hanno fatto arrivare al Vinitaly opere d’arte straordinarie anche grazie a Generali, tutti coloro che hanno contribuito all’installazione immersiva ‘Divina’ e i nostri studenti degli istituti agrari e alberghieri, che insieme ai loro docenti hanno accompagnato molte delle attività della fiera”.

“Come ho già avuto modo di affermare, è importante attribuire il giusto valore alla nostra filiera vitivinicola, perché il vino italiano rappresenta un prodotto di alta qualità, ma anche un simbolo della nostra cultura, dei nostri paesaggi e della nostra tradizione. È fondamentale consumarlo con moderazione, apprezzando la sua qualità e garantendo un equo compenso a tutti coloro che contribuiscono alla sua produzione e commercializzazione”, ha concluso il ministro.

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