Quando nel 1891 quel genio visionario di Jerome Increase Case morì e suo genero, Henry M. Wallis Senior, prese le redini della divisione attrezzi agricoli. Nonostante il business degli aratri procedesse molto bene, Henry cominciò a pensare alla fabbricazione di trattori con motore a benzina in alternativa alle tante locomotive stradali già in opera. Dopo anni di studi e sperimentazioni decise di adottare per il suo futuro trattore la struttura a “triciclo” e fondò nel 1912 la Wallis Tractor Company a Cleveland, in Ohio.

Il primo trattore prodotto fu il “Bear” (orso in italiano), un mezzo con struttura convenzionale, comune a tutti i trattori dell’epoca, un telaio che ospitava motore, trasmissione, posto guida e accessori vari. Ma subito dopo, nel 1913, apparve un trattore Wallis letteralmente rivoluzionario. Si trattava del celeberrimo “Cub”. Si presentava con una grande “culla” di acciaio sagomato che fungeva da struttura portante ospitando nel contempo la coppa del motore e la trasmissione del trattore. Anteriormente sosteneva il supporto della ruota sterzante centrale mentre posteriormente uscivano i due semiassi delle ruote motrici.

Esposizione di Cub Junior sul piazzale di un concessionario. Il trattore non era solo rivoluzionario, funzionava anche molto bene e per questo ottenne un buon successo. In apertura, invece, un esemplare di un Wallis Cub perfettamente restaurato e funzionante

Willis Cub, un grande passo in avanti per l’agromeccanica

Non si era mai visto nulla di simile, nonostante avesse un motore potente, un quattro cilindri da 25 cavalli poi portati a 44, era un mezzo molto più compatto e leggero rispetto a tutti gli altri. Fu una vera rivoluzione, basti pensare che quella struttura, opportunamente modificata, è presente ancora oggi su alcuni trattori contemporanei.

La culla in acciaio, oltre a costituire la “spina dorsale” del trattore, proteggeva perfettamente gli organi meccanici dalla terra, dalla polvere e dall’acqua. Per accedere ai cuscinetti dell’albero motore, in entrambi i lati della culla erano presenti quattro finestrelle amovibili. La monoruota sterzante anteriore era dotata di un grosso supporto che ospitava due molle a spirale che fungevano da ammortizzatori.

Volantino pubblicitario creato per un concessionario Wallis di Sacramento, California. Venivano sottolineate le effettive doti del trattore: potenza, velocità di lavoro ed economia di esercizio

Considerato che dal posto guida la ruota non era visibile, per evitare di partire quando era sterzata causando gravi danni, i tecnici studiarono un piccolo ma ingegnoso accorgimento: montarono sul supporto un‘ asta che sorreggeva un piccolo orso, il logo della Wallis. Nel 1916 la Wallis presentò un modello ancora più compatto e leggero, il Cub Junior, che conservava in scala ridotta tutte le innovazioni del fratello maggiore.

Ebbe un grande successo e pensarono di esportarlo anche in Europa, Italia compresa. Seguirono altri modelli ma nel 1928 la J.I. Case Plow Work decise di cedere la Wallis alla Massey-Harris, che continuò a vendere trattori a marchio Wallis per qualche tempo per poi farlo scomparire.

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