Dopo Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto è la volta della Toscana: anche la Regione del Centro Italia, infatti, potrebbe ottenere in tempi brevi il tanto agognato Albo degli Agromeccanici, strumento richiesto a gran voce da tutto il settore, affinché venga finalmente riconosciuta la professionalità degli operatori all’interno del settore agricolo (e non più in quello artigianale, come avviene attualmente). Lo hanno ribadito a gran voce gli agromeccanici di Apema Siena durante l’88esima assemblea della sigla svoltasi nei dintorni di Monteriggioni, nelle campagne senesi.

Oltre alla questione dell’Albo degli Agromeccanici in Toscana, al centro dell’appuntamento, al quale hanno preso parte anche delegazioni di Firenze, Livorno e Grosseto, anche la gestione dei finanziamenti in arrivo con il PNRR, per ora pari a 22 mln €. Un incontro rivelatosi poi fondamentale per fare il punto sull’annata appena trascorsa e porre le basi per quella in corso, grazie anche grazie alla presenza di Gianni Dalla Bernardina, presidente di Cai Agromec.

Agromeccanici, i traguardi raggiunti in Toscana. Sfidanti gli obiettivi

Dopo l’apertura dei lavori da parte del presidente di Apema Siena Roberto Gragnoli, il presidente di Cai Toscana Gianfranco Tirabasso ha illustrato alle imprese presenti i lavori in essere per la definizione dell’Albo degli Agromeccanici, senza dimenticare di porre in risalto anche il problema della fauna selvatica, che affligge tanti comparti del settore primario. Per la prima volta, tra l’altro, in merito ai fondi europei da destinare al rinnovamento del parco macchine, non sono state fatte diversificazioni per l’accesso ai fondi tra agricoltori e agromeccanici.

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Dopo le presentazioni tecniche dei rappresentanti di Itas Assicurazioni (con prodotti ad hoc per le imprese agromeccaniche), di Syneco Italia (con la presentazione di un nuovo brevetto per combattere il Mal dell’esca delle viti), di Wuerth (con la presentazione del portale dedicato alle imprese di Cai per l’acquisto di materiale specialistico) e dei rappresentanti delle industrie Alpego e Mascar, aziende leader nella produzione di attrezzature per la lavorazione del terreno e la raccolta dei prodotti, un ampio dibattito ha fatto emergere la disponibilità degli imprenditori a un continuo aggiornamento sulle tematiche sindacali e tecniche.

«È sempre più urgente e necessario l’inserimento a pieno titolo dell’imprenditore agromeccanico nel settore agricolo, non in quello artigianale come è attualmente – ha ricordato il presidente confederale, Gianni Dalla Bernardina –. Al contempo, occorre arrivare in tempi brevi alla definizione di un albo nazionale degli agromeccanici, a garanzia della professionalità del settore verso l’intero sistema agroalimentare. Colgo l’occasione di ringraziare il consiglio e tutti i soci di Apema Siena per l’attaccamento dimostrato all’associazione dopo gli accadimenti dello scorso anno – ha concluso – motivazione per la quale ad Apema Siena è stato conferito il trofeo “Finardi Giovanni”».

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