export macchine agricole

L’industria italiana delle macchine agricole guarda verso Oriente e l’attività di FederUnacoma nel biennio 2017-2018 si rivolgerà con particolare attenzione ad esplorare mercati emergenti come quelli dell’Indonesia, del Vietnam e della Corea del Sud. Lo ha detto il neo-Presidente Alessandro Malavolti nel tracciare le linee guida del proprio mandato.

L’Asia possiede da sola il 35 per cento della superficie agricola mondiale (una percentuale enorme se si pensa che il NordAmerica copre il 10 per cento e l’Europa appena il 4 per cento) e deve investire in modo consistente per valorizzare questi territori, migliorarne la produttività, soddisfare fabbisogni alimentari crescenti. “La sola Indonesia conta una popolazione di oltre 260 milioni di persone –  ha detto Malavolti – e si prevede che nel 2020 potrà imporsi come la settima potenza economica del mondo, peraltro con una classe media composta da quasi 50 milioni di persone che puntano ad un consumo alimentare sempre più diversificato e di qualità. Tutto questo richiede un forte miglioramento tecnologico dell’agricoltura”.

Un obiettivo condiviso

Le strategie di sviluppo della meccanica agricola sui mercati esteri comprendono naturalmente molti altri Paesi, dall’Argentina all’Australia, dalla Russia al Sudafrica, ma le realtà emergenti del lontano Oriente offrono opportunità particolarmente interessanti e possono fare perno su EIMA Agrimach, l’esposizione internazionale che FederUnacoma organizza dal 7 al 9 dicembre a New Delhi in collaborazione con la Camera di commercio e dell’industria indiana FICCI, e che rappresenta la piattaforma di riferimento per il vasto mercato asiatico.

“L’Indonesia, il Vietnam, la Corea del Sud, oltre che il Giappone la Cina e appunto l’India – ha aggiunto Malavolti – sono tra le priorità indicate dallo stesso Ministero degli Affari Esteri e dall’Agenzia ICE, che nel corso dell’anno hanno pianificato in questi Paesi attività di promozione delle relazioni politiche ed economiche, creando le condizioni per lo sviluppo del business in vari settori tra i quali appunto quello della meccanica agricola, che vede l’Italia ai primi posti a livello mondiale per capacità produttiva e ampiezza di gamma”.

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