Fordson. I primi “vagiti” di quella che in poco tempo sarebbe diventata una delle più grandi aziende produttrici di trattori (almeno, nella prima metà del XX secolo) risalgono al lontano 1907, quando Henry Ford, tra gli storici fondatori della Ford Motor Company e tra le figure più iconiche della storia dell’automobile, iniziò a progettare trattori con un team dedicato. Spinto dalla forte vocazione agricola della sua famiglia (suo padre era un agricoltore di origini irlandesi), si dovette tuttavia scontrare sin da subito con la resistenza della direzione della compagnia automobilista, restia a intraprendere un’avventura commerciale nel campo della meccanizzazione agricola.

Compresa l’impossibilità di lanciare un business all’interno dell’azienda, nel 1917 Henry Ford fondò un’altra realtà, la Ford & Son Inc, poi ribattezzata più semplicemente Fordson. Il mezzo con cui la neonata società sbarcò sul mercato fu uno di quelli destinati ad entrare nella leggenda: si trattava, infatti, del Fordson Modello F frutto, secondo alcune voci, dello sviluppo e del perfezionamento messo in atto con oltre 50 prototipi. La catena cinematica – cambio e motore – furono presi direttamente da una delle automobili Ford di punta al tempo: il Modello B. Lo sterzo, invece, proveniva dal Modello K.

Il primo modello in assoluto del Fordson F. In apertura, invece, un modello del 1929 con parafanghi per le operazioni nei frutteti. Utili per impedire al mezzo di inclinarsi pericolosamente all’indietro nelle zone più impervie

Fordson Modello F, la storia di un “game changer”

Oltre al peso contenuto (solo 1230 kg) e un motore compatto da 4,1 litri, a caratterizzate il Fordson F era la particolare disposizione degli elementi meccanici: trasmissione, alloggiamento degli assi e motore erano infatti tutti imbullonati tra loro a formare la struttura base del trattore. Anche se in origine, almeno nel 1917, la produzione iniziò in sordina e fu piuttosto limitate, le cose cambiarono drasticamente l’anno successivo, nel 1918, con la sanguinosa guerra mondiale che in Europa si era conclusa.

Alla base dell’impennata produttiva, che portò a un vero e proprio riassestamento delle linee di montaggio, vi fu l’imponente ordine di 6000 trattori avanzato dal Governo della Gran Bretagna, dove gli effetti dell’economia di guerra – penuria di cibo, cavalli (ancora la principale forza di traino) e soprattutto di uomini, morti a milioni sul fronte occidentale – ancora si facevano sentire con prepotenza. Il telaio compatto del Fordson F, tra l’altro, si prestava egregiamente alla produzione in serie: una caratteristica che, come accadde qualche anno prima per lo storico modello F automobilistico, permise al prezzo di rimanere contenuto. E di calare nel corso degli anni.

Se infatti inizialmente il modello F costava all’incirca 750$ (che, al netto dell’inflazione storica, sono paragonabili a 15mila $ attuali), dopo qualche anno il prezzo calò a 385 $ (destinato poi a scendere ulteriormente, fino a 285 $). Un prezzo che, per i tempi, aveva dell’incredibile: era infatti quasi un terzo rispetto ai costi con cui trattori simili venivano venduti dalla concorrenza. Una strategia che da una parte ripagò Henry Ford a livello commerciale, e dall’altro permise alla meccanizzazione agricola di arrivare alle masse di tutto il mondo.

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