In occasione della giornata mondiale dell’Acqua (World Water Day), istituita dalle Nazioni Unite nel 1992, l’agricoltura italiana è scesa in campo per fare il punto della situazione sulla questione, alla luce della grave crisi idrica che ha colpito i principali corsi d’acqua italiani, tra cui il più grande, ovvero il Po, in alcuni punti ai minimi da trent’anni, a causa della carenza di piogge che ormai da più di tre mesi ha interessato il Paese, in particolar modo il Nord Italia.

Una situazione di siccità diffusa dunque, tra l’altro registrata in pieno periodo invernale, che non lascia presagire nulla di buono per la primavera in corso e l’estate a venire, in considerazione del fatto che già ora le precipitazioni sarebbero calate di oltre 1/3 a livello nazionale (e di quasi la metà al Nord, secondo i dati Coldiretti). Anomalie idriche riscontrabili anche nei grandi laghi, che hanno percentuali di riempimento che vanno dal 5% di quello di Como al 31% del Maggiore.

Giornata mondiale dell’acqua, il commento di Confagricoltura

“Grandi preoccupazioni per l’attuale situazione idrica. L’agricoltura già comincia a risentire degli effetti della siccità, nel momento in cui è chiamata a far fronte alle attuali emergenze con l’aumento della produttività agricola. La tendenza negativa si registra sia sulle precipitazioni di pioggia e neve, sia sui dati dei livelli delle acque superficiali e sotterranee, con alcuni bacini, come quello del Po, che si trovano in un gravissimo stato di deficit”. Così ha esordito Confagricoltura, nel commentare la ricorrenza della giornata mondiale dell’acqua, quest’anno dedicata alle acque sotterranee.

“Nei prossimi anni – continua Confagricoltura – l’aumento delle temperature aggraverà ulteriormente la carenza idrica dell’Italia. Le falde acquifere profonde costituiscono una risorsa di qualità e fungono da riserva durante i periodi di siccità, soprattutto quando hanno una maggiore capacità. L’agricoltura è il settore che più risentirà della siccità, nonostante produca rispettando la risorsa idrica, che non fuoriesce dal ciclo idrologico naturale, ma viene restituita al sistema ambientale, a valle dei processi produttivi.

Il patrimonio delle acque sotterranee

“Va ricordato che le acque sotterranee rappresentano un patrimonio inestimabile di risorse che garantiscono funzioni economiche ed ambientali, anche in relazione all’adattamento al mutamento climatico. E l’agricoltura, come nel caso delle risaie, svolge un ruolo fondamentale nel trattenere l’acqua e permettere il ravvenamento delle falde. La portata del Po, rimarca Confagricoltura, è del 40% inferiore alla media stagionale, mentre quella degli affluenti è anche minore: -60%. A Ferrara i rilevamenti segnano valori prossimi alla prima soglia di allerta, mentre Piacenza è già in una condizione di “estrema siccità idrologica”.

“Ci sono stati 85 giorni senza piogge in Piemonte e si prevede tempo asciutto anche nelle prossime settimane. Questo è stato anche l’inverno più secco degli ultimi 9 anni per l’Emilia-Romagna, soprattutto nel Bolognese, Ferrarese e parte dell’Emilia occidentale, con danni rilevanti anche legati alla risalita dell’acqua salata che provoca notevoli problemi all’agricoltura. Preoccupazioni per la carenza d’acqua anche in Puglia. Con le risorse idriche di superficie sempre più sfruttate per sostenere l’aumento delle popolazioni è sempre più evidente l’importanza delle acque sotterranee. Hanno bisogno però di un’attenta gestione. “Per questo – conclude Confagricoltura – occorre monitorarne costantemente i sistemi e i meccanismi di ricarica, che costituiranno la sfida principale per la gestione delle acque nel prossimo futuro”.

Giornata mondiale dell’acqua, anche Coldiretti lancia l’allarme

Dal canto suo Coldiretti ha ribadito che “la siccità nella pianura padana minaccia oltre il 30% della produzione agricola nazionale, fra pomodoro da salsa, frutta, verdura e grano, e la metà dell’allevamento che danno origine alla food valley italiana conosciuta in tutto il mondo. Le coltivazioni seminate in autunno – precisa a Coldiretti – come orzo, frumento e loietto iniziano ora la fase di accrescimento che rischia di essere compromessa dalla siccità. Ma a preoccupare è anche lo sviluppo dei prati destinati all’alimentazione degli animali perché se le condizioni di secca dovessero continuare, gli agricoltori saranno costretti a intervenire con le irrigazioni di soccorso dove sarà possibile. Dall’altra parte nei prossimi giorni partiranno le lavorazioni per la semina del mais, del girasole e della soia, ma con i terreni aridi e duri le operazioni potrebbero essere più che problematiche”.

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