In mezzo a così tanta sofferenza, provocata da un anno drammatico per gli aspetti più disparati, da quello sanitario a quello economico, dall’associazione dei contoterzisti arriva un dato finalmente positivo, che rincuora: nel 2020 è crollato il numero di infortuni sui trattori da parte dei contoterzisti. Stando all’analisi dell’Ufficio tecnico Uncai su dati Inail lo scorso anno si sono registrati tre decessi per infortunio contro i sei dell’anno precedente, per una riduzione del 50% rispetto al 2019. Un dato che rimarca ancora una volta gli enormi sforzi messi in campo, letteralmente, dal settore primario e dalle imprese agrimeccaniche per migliorare la sicurezza sul lavoro.

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Infortuni sui trattori, il trend continua a calare. Un settore sempre più sicuro

Il basso tasso di infortuni e di decessi sul lavoro registrati nel 2020 tra gli agromeccanici professionali ripropone però la centralità del rinnovo periodico del parco macchine e del contoterzismo quali garanzie di sicurezza per gli operatori in agricoltura

Gli infortuni denunciati dai contoterzisti agromeccanici sono infatti diminuiti quasi del 10% su base annua, passando da 1.772 a 1.599. “Numeri così bassi si ripetono ormai da diversi anni, e confermano il livello di professionalità garantito a bordo dei trattori dagli agromeccanici”, commenta il Presidente dell’Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanici e Industriali – UNCAI, Aproniano Tassinari.

Si tratta di numeri decisamente più bassi rispetto a quelli fatti registrare nel tempo dagli agricoltori, tra i quali si sono registrati nel 2020 113 decessi sul lavoro e 26.287 denunce di infortuni, valori che escludono chi non ha nell’agricoltura la propria attività principale.

Conterzisti, meno incidenti rispetto agli agricoltori

“Considerando anche questi ultimi, il numero degli infortuni gravi e mortali tra gli agricoltori aumenta, con in media dieci morti in più ogni anno, mentre i valori tra gli agromeccanici sono gli stessi”, ha proseguitoTassinari facendo riferimento ai Report dell’Osservatorio infortuni mortali e gravi in agricoltura redatti annualmente dall’Inail tenendo conto anche degli “operatori agricoli non professionalmente addetti”.

Per mantenere basso il tasso di incidenti tra gli agromeccanici è, tuttavia, fondamentale favorire il rinnovo costante del parco macchine: “L’innovazione tecnologica rende il lavoro in agricoltura più efficiente ma anche più sicuro per l’uomo, senza parlare dell’ambiente. Gli agromeccanici impiegano i mezzi agricoli su grandi estensioni. Per questo motivo ammortizzano l’investimento anche di una trincia in circa 8 anni, al termine dei quali possono acquistarne una nuova. Al contrario, il trattore di un agricoltore è costretto a lavorare e invecchiare nei campi venti anni prima di essere sostituito con uno più moderno e sicuro. È quindi urgente accompagnare gli agricoltori nello sforzo di prevenzione degli infortuni, e avviare un percorso di facilitazione e semplificazione del ricorso ai servizi agromeccanici”, ha concluso il Presidente Tassinari.

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