Prima quasi tre mesi di siccità e poi, quando le tanto attese piogge sono tornate a palesarsi, nubifragi e devastazione: è un quadro sempre più complesso quello che negli ultimi due anni è andato delineandosi in fatto di eventi climatici estremi, in un senso e nell’altro. Come riportato dalla Coldiretti, tempeste accompagnate dalla grandine si sono abbattute a macchia di leopardo nel weekend del 1° e 2 aprile, con tetti divelti, case crollate, strade interrotte e alberi abbattuti. Maltempo ed eventi climatici estremi, dopo oltre 3 mesi di siccità, che hanno provocato danni incalcolabili nelle campagne dove negli orti si raccolgono le primizie e le piante da frutto si trovano in piena fioritura spinta da inverno secco con 1/3 in meno di pioggia che dal punto di vista climatologico ha fatto registrare in Italia una temperatura media superiore di 0,49 gradi.

Maltempo, i danni alle regioni

Dopo mesi di siccità, la grandine – sottolinea la Coldiretti – è l’evento più pericoloso nelle campagne per i danni irreversibili che provoca nei campi poiché distrugge le colture già pronte alla raccolta in campo ma anche i fiori sulle piante che di conseguenza non potranno produrre la frutta estiva.

In Piemonte le grandinate con chicchi grandi come noci hanno colpito in più aree della regione con i tecnici della Coldiretti l lavoro in tutto il territorio  per la stima dei danni nelle aziende agricole ai frutteti in fiore come i ciliegi, ai campi seminati a cereali, fino ai prati destinati alla produzione di foraggio ricoperti da alcuni centimetri di ghiaccio misto a neve.

In Lombardia la grandine ha colpito, tra l’altro, la provincia di Mantova danneggiando la fioritura della pregiata pera mantovana Igp mentre a Cremona si segnalano danni alle bietole e alle piante da frutto in piena fioritura, ma gli effetti del maltempo si segnalano per grandinate anche in altre regioni, dall’Emilia al Veneto. Nelle campagne il caldo anomalo ha infatti provocato il ”risveglio” anticipato della natura con ciliegi, albicocchi, pesche  in piena fioritura e quindi particolarmente sensibili all’arrivo del freddo, del vento e della grandine che fa cadere i fiori compromettendo i prossimi raccolti di frutta.

Siamo di fronte in Italia – conclude la Coldiretti – alle conseguenze dei cambiamenti climatici con il moltiplicarsi di eventi estremi e una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo che ha fatto perdere oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra cali della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.

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