Arriva una flebile luce di speranza, dopo mesi di buio: per il mercato trattori, dopo un 2024 complicato e un inizio di 2025 non propriamente roseo, arrivano i primi segnali di inversione di tendenza. Nei primi nove mesi di quest’anno, infatti, quasi tutti i segmenti agromeccanici hanno registrato il segno più. Secondo quanto rilasciato da FederUnacoma sulla base delle immatricolazioni fornite dal Ministero dei Trasporti le trattrici crescono del 7,2%, i transporter del 49,6% e i sollevatori telescopici del 4,7%. Ma andiamo con ordine.

Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno le trattrici segnano dunque un +7,2%, in ragione di oltre 12.700 mezzi immatricolati, con un saldo positivo di circa 800 unità. Calano invece le mietitrebbie, che cedono un 15%, con 209 macchine vendute, mentre i rimorchi confermano gli stessi volumi del 2024, raggiungendo le 6.050 unità immatricolate. In ripresa sono risultati anche i transporter (le trattrici con pianale di carico), che nel periodo considerato segnano + 49,6%, con più di 600 mezzi registrati, e i sollevatori telescopici che hanno incrementato le vendite del 4,7% superando così la soglia delle 820 macchine di nuova immatricolazione.

Mercato trattori, l’andamento regione per regione

Con specifico riferimento al comparto delle trattrici, la ripresa della domanda è stata particolarmente pronunciata nelle regioni del Mezzogiorno che hanno visto incrementi in doppia cifra, nettamente superiori al dato medio nazionale. La Puglia, con oltre 1.300 macchine vendute (+23,3% sui nove mesi del 2024), si afferma come il secondo mercato regionale dopo il Veneto. In crescita anche Campania e Sicilia, dove nel periodo considerato sono stati immatricolati rispettivamente 950 (+10,9%) e 880 (+20,9%) mezzi. Saldo ugualmente positivo in Calabria, dove le nuove immatricolazioni hanno superato la quota delle 500 trattrici.

Gli incentivi a valere sul Fondo Innovazione, uniti alle agevolazioni del PNRR – è stato sottolineato dalla presidente di FederUnacoma Mariateresa Maschio – hanno contribuito a trainare il mercato nazionale, sul quale ha influito positivamente anche la ricostituzione delle scorte da parte dei concessionari. Tuttavia, la ripresa degli acquisti di macchinario vista in questi mesi – chiosa in una nota la presidente di FederUnacoma – non compensa le forti flessioni registrate dal comparto agromeccanico nazionale nell’ultimo decennio, il cui andamento è stato condizionato non soltanto dalla stagnazione dei redditi agricoli, ma anche dagli effetti della pandemia e dell’instabilità geopolitica.

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