Per un outsider ritagliarsi una fetta di mercato in un comparto esclusivo come quello dei trattori da filari non è certo impresa da poco. Ancor più se si restringe l’ambito ai vigneti e frutteti del Bel Paese dove l’immatricolato è quasi a esclusivo appannaggio dei big brand che già spopolano nel campo aperto, con i marchi del made in Italy (New Holland, Landini ed SDF) sugli allori. Ma l’indiana Solis ci ha già abituati a imprese degne di nota issandosi ai vertici del mercato dei compatti sotto i 50 cavalli e guadagnando addirittura con il suo Solis 26 la palma di trattore più venduto in Italia.

Ecco quindi che il lancio all’ultima Eima di un nuovo trattore specializzato e cabinato da 90 cavalli non è certo passato inosservato e non solo tra gli adetti ai lavori. Va detto che per ora tempistiche ufficiali riguardo all’introduzione a listino non ce ne sono, ma la macchina svelata a Bologna è già bella che finita e l’interesse dei farmer nostrani è alto, vuoi per un prezzo che si presume concorrenziale rispetto ai blasonati competitor, vuoi per uno standard qualitativo e un’affidabilità che, almeno sulla gamma esistente, si sono dimostrati all’altezza della situazione.

Solis, con la gamma N per vigneti e frutteti. Anche in Italia

Non dimentichiamo poi il momento tutt’altro che roseo per le tasche degli agricoltori tra difficoltà di accesso al credito, politiche incerte e incentivi al lumicino. La proposta di un trattore nuovo, semplice ed economico, può dunque allettare soprattutto chi è propenso a rivolgersi al mercato dell’usato. L’N90, così si chiama il nuovo paladino Solis, a livello estetico e dimensionale si presenta tutt’altro che dimesso con un look moderno, un cofano ben affusolato con quattro fari sul musetto spiovente e una cabina a quattro montanti che troneggia su una bella piattaforma piana.

Disponibile anche la versione Rops con arco abbattibile. Il motore è un 4 cilindri turbo Solis da 4.088 cc in regola con lo Stage V sulle emissioni inquinanti grazie a Doc, Dpf ed Scr. La potenza massima si assesta sui 90 cavalli a 2.200 giri con una coppia massima di 375 Nm a 1400 giri/minuto. Il serbatoio ha una capacità di 80 litri ed è affiancato sotto la cabina a quello da 20 litri per l’AdBlue.

La trasmissione, interamente meccanica, è splittata su quattro gamme e tre marce per un totale di 12 rapporti in entrambi i sensi con una velocità minima di 0,5 e una massima di 30 chilometri orari. La leva delle marce è del tipo vecchio stampo a corsa lunga sulla destra del sedile, mentre quella delle gamme è alla base della seduta sulla sinistra.

L’inversore, anch’esso meccanico, è sulla sinistra del volante mentre sulla destra alloggia l’acceleratore manuale. Le riduzioni finali sono epicicloidali e la trazione è sulle quattro ruote con inserimento meccanico dell’anteriore così come il bloccaggio differenziale. L’impianto idraulico a centro aperto prevede una pompa standard da 45 litri al minuto ampliabili a 65 su richiesta e un massimo di tre distributori posteriori e due ventrali. Il sollevatore posteriore a controllo meccanico ha una capacità massima di 2.500 chili. Ovviamente esente da elettronica anche la PTO, offerta standard nel doppio regime 540/540E.

A livello di ingombri l’N90 presenta una lunghezza massima di 4.255 millimetri con un passo di 2.300 millimetri e una larghezza attorno al metro e mezzo (1.550 millimetri). L’altezza con cabina si assesta a 2.345 millimetri e la luce da terra corrisponde a 270 millimetri L’abitacolo, disponibile su richiesta anche in categoria 4, è ben dimensionato con comandi piuttosto spartani ma dotati di codice colore e facilmente raggiungibili. Non ci sono ovviamente molti fronzoli ma quel che serve si, come la regolazione telescopica del volante, l’aria condizionata (in optional) e, come visto sul modello esposto all’Eima, l’autoguida con display dedicato.

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