IMG_2361

La conferenza stampa internazionale organizzata da Fendt nello splendido castello bavarese di Neuschwanstein non ha semplicemente fornito numeri e obiettivi del brand tedesco, ma anche spunti di riflessione sulle prospettive future della meccanizzazione a livello globale. Sulle ali di un mercato tedesco che ha viaggiato col turbo, Fendt ha raggiunto nel 2013 livelli record di vendite, toccando quota 17.837 trattori, in aumento di 3.249 unità, oltre il 20 per cento in più, rispetto all’anno precedente.

Sul mercato interno, Fendt è riuscita a riconquistare il primo posto con 6.261 nuove immatricolazioni e una quota del 21,1 per cento per i modelli al di sopra dei 50 cavalli, mentre se ci si sposta nel segmento dei trattori superiori a 200 cavalli è oggi indiscusso leader con una quota di mercato del 42,6 per cento. L’obiettivo a medio termine è quello di stabilizzare le vendite annuali a quota 20.000 unità, anche se nell’immediato è previsto uno stop se non addirittura una leggera flessione. Colpa dei due principali mercati di riferimento, quello interno e quello francese (dove nel 2013 Fendt ha venduto 4.000 trattori) che nel 2014 stanno ‘tirando il fiato’. Poco male: la quota d’esportazione dei trattori Fendt nel 2013 è stata del 62 per cento, ovvero due punti percentuali più alta dell’anno precedente e per Peter-Josef Paffen, Vice President di Fendt «i mercati d’esportazione sono la chiave del nostro obiettivo a medio termine di 20.000 trattori».

Analizzando nel dettaglio i vari mercati la situazione è davvero eterogenea. Se nel 2014 in Francia la domanda si è nettamente affievolita, il mercato spagnolo è in ripresa e anche Gran Bretagna e Polonia sono ‘euforiche’, mentre nei Paesi dell’Europa orientale ci si attende una ripresa non appena si calmerà la situazione politica. Anche in Italia, dove il mercato è fiacco, Fendt conta di raggiungere il traguardo dei 1.000 trattori venduti all’anno, puntando soprattutto sugli specializzati della serie 200 Vario.

In primo piano

Articoli correlati