Forti dei risultati ottenuti nell’anno finanziario 2022 e consapevoli della presenza di un solido rapporto con la dirigenza, le Organizzazioni Sindacali sono riuscite a giungere a un accordo con CNH Industrial per la firma del nuovo Contratto Collettivo Specifico di Lavoro (CCSL) per i dipendenti italiani del gruppo, relativo al periodo 2023-2026. Si tratta di un CCSL già applicato dal 2012 in Italia e ora ulteriormente migliorato dopo l’accordo stretto con le sigle Fim-Cisl, Uilm-Uil, Fismic, Uglm e AQCFR, forti di una condivisione sindacale maturata in continuità con il passato e di una solida sponda offerta dall’azienda stessa.

CNH Industrial, le novità del nuovo CCSL

Gli stabilimenti italiani interessati dal nuovo accordo saranno anche quelli del marchio New Holland di Torino (città in cui è presente anche la sede regionale), Modena (dove è sorto il nuovo polo dedicato all’elettrificazione dei trattori), Jesi e Lecce. I punti centrali dell’accordo, che prevede anche l’obiettivo comune tra Azienda e Organizzazioni Sindacali di migliorare le performance del sistema industriale di CNH Industrial in Italia, riguardano gli aumenti salariali per i lavoratori, la valorizzazione del sistema di partecipazione nelle relazioni industriali e sindacali e interventi significativi sulla parte normativa.

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Sul fronte economico, gli aumenti avranno una componente strutturale e una congiunturale. In particolare, nei primi due anni di applicazione del CCSL 2023-2026 (Contratto Collettivo Specifico di Lavoro) è previsto un intervento economico aziendale complessivo superiore all’11%, a cui si aggiungerà un aumento dell’istituto “indennità funzioni direttive” per i Professional, l’erogazione di 400 euro “una tantum” in due tranches ad aprile e luglio e, per il 2023, di 200 euro in beni e servizi welfare che saranno disponibili per tutti i dipendenti attraverso una piattaforma dedicata.

Per il premio di risultato, introdotto in via sperimentale nel 2022 in sostituzione del precedente sistema premiale contrattuale, viene confermata la sperimentalità per ulteriori due anni con alcune modifiche che includono, tra l’altro, l’innalzamento del pagamento massimo previsto; vi è inoltre un cambiamento sul moltiplicatore che rende possibile un ulteriore miglioramento del premio. Tra gli altri aspetti più rilevanti, da sottolineare la creazione di un Osservatorio Nazionale delle Politiche Industriali e Organizzative volto anche a monitorare la trasformazione aziendale dovuta alla transizione ecologica, e il perfezionamento del sistema di partecipazione basato sulle Commissioni.

“È stata una trattativa impegnativa, sentita e autentica”, ha esordito Vincenzo Retus, Responsabile Relazioni Industriali di CNH Industrial Europe. “Al di là delle normali posizioni tattiche e politiche di parte, voglio sottolineare come dato essenziale di questo rinnovo il grande sforzo economico che CNH Industrial ha fatto per l’adeguamento dei salari di tutti i dipendenti: rappresenta un vero e incontestabile investimento sui lavoratori, le fabbriche e il loro sviluppo. Un investimento che deve quindi essere gestito per il valore che concretamente rappresenta e dal quale si devono attendere i ritorni a beneficio di tutti. Questo rinnovo ha inoltre l’obiettivo di rafforzare, come dato valoriale di base e identitario delle nostre relazioni, la diffusione di un’autentica politica partecipativa di cultura del lavoro”.

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