Covid-19 e meccanizzazione. Più di qualcosa si sta fermando

Con un comunicato datato 12 marzo, FederUnacoma aveva rassicurato:”Le fabbriche proseguono la propria attività, sia pure sulla base di nuovi criteri organizzativi e nell’osservanza scrupolosa delle norme di prevenzione stabilite dal Governo e dalla comunità scientifica. Molte industrie italiane della meccanica agricola mantengono ancora in funzione le linee di produzione per far fronte alla domanda di macchinari e di componentistica ‘made in Italy’ proveniente soprattutto dai Paesi esteri”.

FederUnacoma sicura sulla tenuta del comparto italiano

L’associazione dei costruttori italiani FederUnacoma sottolinea la vocazione internazionale del comparto della meccanica, che esporta oltre il 70 per cento della produzione (circa 11 miliardi di euro il valore del fatturato complessivo) con quote molto consistenti in mercati pregiati come quelli di Germania, Francia e Stati Uniti; e segnala il rischio che informazioni non corrette, relative ad una presunta sospensione delle attività produttive e ad una difficoltà nella movimentazione delle merci,  possano danneggiare le normali relazioni  commerciali.

“Superata la fase critica – prosegue il comunicato FederUnacoma – torneranno in primo piano le fiere internazionali specializzate, con tutte le novità di prodotto e le tecnologie avveniristiche che questo comparto dell’industria è in grado di realizzare. Prima fra tutte la rassegna di EIMA International, la grande fiera della meccanica agricola che FederUnacoma organizza a Bologna e che celebrerà dall’11 al 15 novembre prossimo la sua 44ma edizione. La macchina organizzativa marcia a pieno ritmo perché EIMA 2020 si possa confermare un evento di formidabile portata, e possa essere vissuta da tutti come un simbolo di rinascita per l’economia e per le comunità di cittadini”.

CNH Industrial, dove necessario chiusi gli impianti di produzione

In verità, nel dinamicissimo ring della meccanizzazione agricola più di qualcosa si sta fermando. Tra le prime prese di posizione ufficiali, c’è quella di CNH Industrial. “Riflettendo sui decreti di emergenza annunciati all’inizio di questa settimana dal governo italiano, il gruppo ha iniziato a introdurre ulteriori misure presso le sue strutture in Italia, che seguono rigorosamente i requisiti obbligatori – ha annunciato CNH Industrial – Dove necessario, saranno chiusi temporaneamente gli impianti di produzione italiani, durante i quali verranno implementate ulteriori misure di sicurezza. Questi protocolli saranno applicati in tutti i siti produttivi di CNH Industrial qualora le condizioni lo richiedano. Ciò consentirà al gruppo di continuare a fornire a tutti i dipendenti un ambiente di lavoro sicuro, gestendo al contempo i volumi di produzione”.

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