Assistere al tracollo di un marchio storico come Goldoni fa davvero male. Non solo agli attori passivi coinvolti nella vicenda, ovvero i lavoratori. Ma, anche, a tutti gli appassionati di meccanizzazione agricola. E, in generale, a chiunque abbia a cuore l’industria italiana.

Il celebrato ‘salvataggio’ dei cinesi di Lovol con l’acquisto dello stabilimento di Migliarina di Carpi (Modena) e la riesumazione  dell’altro storico marchio Arbos, destinato a una nuova gamma full line di prodotti, alla lunga ha fatto acqua da tutte le parti. Ora la parola fallimento sembra più che mai vicina.

Vertenza Goldoni

A confermarlo l’esito della vertenza svoltasi in Regione il 4 settembre con la proprietà cinese Lovol. Un nulla di fatto sfociato nella richiesta di concordato liquidatorio.

LOVOL. Mancano le risorse per pagare i creditori

“Oltre che amareggiati siamo arrabbiati – ha commenta  il sindaco di Carpi Alberto Bellelli. Non solo per i 220 lavoratori della Goldoni Arbos, ma anche perché a livello istituzionale la interlocuzione è stata estremamente difficile. La disponibilità all’incontro, manifestata subito dalla proprietà cinese dopo la notizia della richiesta di convocazione al Mise, ci era parsa un segnale positivo, sulla carta. Invece così non è andata: dalla richiesta di concordato in bianco del 3 marzo, si era passato ad un concordato in continuità, poi una settimana fa si era profilato un concordato liquidatorio che è stato ribadito dalla proprietà durante l’incontro. Non solo: hanno espressamente detto che non sanno se avranno le risorse per sostenere la liquidazione stessa. Il che potrebbe aprire ad altri scenari come il fallimento”.

Vertenza Goldoni
Lo stabilimento di Migliarina di Carpi (MO)

Oltre a Bellelli e al sindaco di Rio Saliceto Malavesi, all’incontro erano presenti, l’assessore Colla, il presidente della Regione Stefano Bonaccini, Wang Guimin, presidente e azionista della multinazionale Lovol, in video conferenza, una rappresentanza di Confindustria Emilia Centrale, rappresentanti delle Rsu aziendali e delle organizzazioni sindacali Fiom e Fim, il commissario della procedura e il consulente di Deloitte.

Sindacati: comportamento inqualificabile

La nota firmata da RSU Goldoni-Fiom Cgil Modena definisce «“inqualificabile” il comportamento dei vertici della società cinese che è arrivato ad affermare che l’azionista non è in condizione di presentare alcuna proposta al tribunale e che non vi sono le risorse per un concordato liquidatorio. Questo significa palesemente che la società non è stata in grado, o non ha voluto, impegnarsi rispettando quanto affermato e scritto fino a pochi giorni fa al Tavolo Regionale davanti alla Regione, ai Sindaci, alla Unione Industriali e alle rappresentanze sindacali».

Vertenza Goldoni

Immediata la presa di posizione da parte del presidente Bonaccini  che ha chiesto un incontro a Roma, nella sede del Mise, con l’ambasciatore cinese, dichiarando che questa vicenda, in base a come verrà trattata, avrà conseguenze fondamentali per quella che sarà la continuità positiva dei rapporti che in questi anni la nostra Regione ha posto in essere con la Cina.

Ed è notizia fresca di ieri (10 settembre) la convocazione delle parti coinvolte venerdì 18 settembre, a Roma, presso la sede del Ministero dello Sviluppo Economico, per un tavolo sulla vertenza.

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