Innovation Agri Tour 2022, il 12 maggio 2022 la seconda tappa!

L’intelligenza artificiale non esiste, o meglio quella in grado di creare qualcosa di nuovo da zero non esiste ancora. Esiste invece una straordinaria forza di calcolo capace di cogliere delle ripetizioni e ricostruire delle sequenze invisibili all’occhio umano. Così, dopo aver analizzato centinaia di migliaia di foglie l’intelligenza artificiale riesce a rintracciare dei caratteri che si ripetono in tutte quelle foglie che hanno quelle specifiche caratteristiche. 

In questo modo si riescono a riconoscere automaticamente le foglie che non hanno ricevuto abbastanza acqua o concime e quelle che invece sono state rovinate da un certo parassita. Oggi uno strumento pensato per l’alta finanza, l’industria o per tanto raffinate quanto drammatiche strategie militari può essere riprogrammato per aiutare, finalmente, gli agricoltori in campo. Quanto di tutto questo però è ancora fantascienza e quanto c’è di possibile? 

Innovation Agri Tour 2022, tra IA e automazione

Dalla definizione del Parlamento Europeo: L’IA può essere usata per costruire un sistema alimentare sostenibile in Europa. Minimizzando l’uso di fertilizzanti, pesticidi e irrigazione, aiutando la produttività e riducendo l’impatto ambientale, l’intelligenza artificiale può aiutare a produrre cibo più sano. Un esempio: i robot possono essere usati per rimuovere le erbacce infestanti, riducendo così l’uso di diserbanti. Molte fattorie nell’UE usano già l’intelligenza artificiale per monitorare i movimenti, la temperatura e l’alimentazione del bestiame.

Macchine connesse, sensori sparsi un po’ ovunque, centraline e altri infiniti touch point generano ogni secondo tonnellate di dati che per noi esseri umani sono tendenzialmente inutili e sicuramente troppi e troppo complicati da gestire. Per questo ci sono machine e deep learning che ci aiutano a dare un senso al magma informativo che altrimenti rischierebbe di schiacciarci. 

Sulla base di queste informazioni e dei relativi algoritmi lavorano i robot capaci di riconoscere lo stato di maturazione della frutta, quelli che riescono a estirpare le gramigne e i sistemi per stabilire lo stato delle piante non secondo mappe di prescrizioni statiche, ma secondo l’analisi del terreno e delle piante realizzato just in time. L’IA è ancora agli albori, ma già in questo stadio è molto utile e accompagna il lavoro di agronomi e agricoltori. La troveremo presto a bordo dei nostri trattori (dove fa già capolino nella guida autonoma) e nei DSS, ma nuove applicazioni sono già all’orizzonte.

Gli ospiti

  • Giovanni Esposito – Direttore Innovazione Argo Tractors
  • Luigi Galimberti – Ceo e Founder Sfera Agricola
  • Pietro Toscano – National Research Council – Institute of Bio Economy (CNR-IBE)
  • Stefano Grillenzoni – Business Development Manager Ammagamma
  • Ezio Parapini – Socio amministratore di Agriserv srl e Sociatà agricola Parapini Agriculture

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