Un 2025 tra alti e bassi ma con risultati finanziari che, nonostante le turbolenze geopolitiche e economiche, restano comunque solidi. Può essere letto così l’anno appena trascorso per Deere & Company, il gruppo americano di cui ovviamente fa parte anche John Deere.

Il colosso a stelle e strisce, in cui oltre a quella agromeccanica rientra anche la divisione construction, ha infatti annunciato di aver chiuso il quarto trimestre del 2025 (al 2 novembre) con un utile netto di 1,065 miliardi di dollari (pari a 3,93 dollari per azione) e l’intero anno con un utile netto di 5,027 miliardi di dollari (pari a 18,50 dollari per azione).

Risultati che segnano un calo rispetto allo stesso periodo del 2024, quando era stato messo a segno un utile netto di 1,245 miliardi di dollari nel quarto trimestre, e un utile netto complessivo sull’intero anno pari 7,100 miliardi di dollari.

Il prototipo di trattore elettrico mostrato all’ultima edizione di Agritechnica

John Deere, cala anche il fatturato complessivo nel 2025

Le vendite nette e i ricavi a livello globale sono aumentati dell’11%, raggiungendo i 12,394 miliardi di dollari nel quarto trimestre del 2025, mentre sono diminuiti del 12%, attestandosi a 45,684 miliardi di dollari nell’intero anno. Le vendite nette sono state pari a 10,579 miliardi di dollari per il trimestre e a 38,917 miliardi di dollari per l’anno, rispetto ai 9,275 miliardi di dollari e ai 44,759 miliardi di dollari dell’anno fiscale 2024, rispettivamente.

Si tratta comunque di risultati che evidenziano una performance resiliente nonostante le difficili condizioni di mercato. Tuttavia, mentre le prospettive per il settore agricolo su piccola scala, l’edilizia e la silvicoltura migliorano, per il settore agricolo su larga scala le previsioni testimoniano performance sottotono. L’utile netto attribuibile a Deere & Company per l’anno fiscale 2026 dovrebbe infatti attestarsi tra i 4,00 e i 4,75 miliardi di dollari. Quindi un ulteriore calo rispetto a quanto registrato nell’anno corrente.

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Il commento

“L’anno appena trascorso ha portato con sé una serie di sfide e incertezze, ma grazie ai miglioramenti strutturali che abbiamo apportato e alla diversificazione dei segmenti di clientela e delle aree geografiche che serviamo, siamo stati in grado di ottenere i nostri migliori risultati fino a questo punto del ciclo”, ha commentato John May, presidente e amministratore delegato di John Deere. “Il nostro costante impegno nel fornire valore ai clienti e nel concentrarci sull’efficienza operativa ci ha permesso di rimanere resilienti e di dimostrare la forza della nostra attività”.

“Guardando al futuro, riteniamo che il 2026 segnerà il punto più basso del ciclo agricolo”, ha proseguito May. “Sebbene permangano le pressioni sui margini dovute ai dazi doganali e le persistenti sfide nel settore agricolo su larga scala, il nostro impegno nella gestione delle scorte e nel controllo dei costi, insieme alla crescita prevista nei settori dell’agricoltura su piccola scala, dei tappeti erbosi, dell’edilizia e della silvicoltura, ci consentono di gestire efficacemente l’attività e cogliere le opportunità emergenti man mano che le condizioni di mercato iniziano a recuperare”.

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