Lo spauracchio che stava per colpire il settore agromeccanico italiano nel 2023 è stato scongiurato: la data per la consegna dei macchinari 4.0 – per poter accedere agli incentivi nonostante i ritardi nelle consegne – è stata ufficialmente estesa al 30 novembre (e non più al 30 settembre), in base agli emendamenti approvati al DL Milleproroghe nelle Commissioni Affari Costituzionali e Bilancio della Camera e del Senato. I due emendamenti, richiesti a gran voce da tutto il settore per permettere agli operatori di continuare ad investire nel rinnovamento del parco macchine senza per questo perdere gli incentivi, sono stati firmati dai parlamentari Matteo Gelmetti (FdI) e Sabrina Licheri (M5S). La misura che estende i termini per i macchinari 4.0 si affianca, dunque, ad altre iniziative altrettanto importanti per il settore primario contenute nello stesso DL Milleproroghe.

Ringraziamo il Governo e i parlamentari di maggioranza e opposizione che hanno accolto i nostri appelli degli ultimi mesi – dichiara il presidente Andrea Borio di Federacma, Federazione Confcommercio che raggruppa le associazioni nazionali dei rivenditori macchine agricole e da giardinaggio – Da quando abbiamo lanciato l’allarme, siamo riusciti ad ottenere una estensione per la consegna dei macchinari di ulteriori 5 mesi dall’originaria scadenza di giugno. Tempistiche cruciali in questo periodo complicato per le case costruttrici tra ripresa post pandemia e complicazioni legate al conflitto russo-ucraino, che hanno comportato una serie di rallentamenti negli approvvigionamenti delle materie prime e, conseguentemente, nelle produzioni industriali”. 

Con l’approvazione della norma, infatti, gli imprenditori potranno contare sul credito d’imposta pari al 40% per i mezzi consegnati sino al 30 novembre. “Per il futuro di questa misura, che nel 2023 è scesa ad appena il 20% – prosegue Borio – ci auguriamo di poter dare il nostro contributo al lavoro di riordino degli incentivi che il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha già annunciato di voler fare. L’auspicio è che non si disperda la grande fiducia trasmessa al comparto primario in questi anni, confermata dagli stessi dati”. Nel 2021, infatti, a fronte di una percentuale del credito di imposta pari al 50%, si è registrata l’immatricolazione di 24.835 trattori, in aumento del 36% sul 2020 e tornando ai livelli del biennio 2010-2011. Le immatricolazioni sono scese a poco più di 20mila lo scorso anno con una percentuale di beneficio pari al 40%.

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