In questo momento si può davvero dire che il Gruppo Maschio Gaspardo è tornato ad avere il destino completamente nelle proprie mani: il capitale, dopo le recenti riacquisizioni delle quote detenute dai soggetti istituzionali, è infatti interamente tornato nelle mani della famiglia fondatrice, ovvero i Maschio. La solidità finanziaria e di redditività acquisita dal Gruppo negli ultimi anni, combinata al positivo andamento confermato in questi mesi (il fatturato del 2021 si è attestato a quota 390 mln €), hanno spinto i fratelli Mirco Maschio (Presidente Maschio Gaspardo) e Andrea Maschio (Presidente Maschio Holding) a compiere il passo decisivo.

Nel corso del mese di aprile Maschio Gaspardo S.p.A. ha infatti riacquistato complessivamente 132.744 azioni proprie detenute dalle finanziarie regionali Friulia S.p.A. e Veneto Sviluppo S.p.A. Allo stesso tempo la controllante Maschio Holding S.p.A. ha acquistato ulteriori 68.326 azioni di Maschio Gaspardo S.p.A. da Veneto Sviluppo S.p.A., riportando di conseguenza tutto il capitale di Maschio Gaspardo in capo ai due fratelli. Inoltre, considerato il duraturo e consolidato rapporto con l’investitore istituzionale Friulia S.p.A., è stato contestualmente previsto un ulteriore intervento della finanziaria nel capitale di Maschio Gaspardo, attraverso l’acquisto di 27.020 azioni da Maschio Holding S.p.A.

Al termine di tali operazioni la proprietà del capitale di Maschio Gaspardo S.p.A. risulta essere: per il 60,35% di proprietà di Maschio Holding S.p.A.; per il 32,94% di proprietà di Maschio Gaspardo S.p.A. mentre per 6,71% di proprietà di Friulia S.p.A.

Luigi De Puppi (CEO), Mirco Maschio (Presidente Maschio Gaspardo) e Andrea Maschio (Presidente Maschio Holding)

Maschio Gaspardo, i successi degli ultimi dieci anni

È stato un percorso di crescita avvincente e complesso quello della Maschio Gaspardo, azienda fondata da Egidio Maschio, che dal 1964 ha iniziato producendo macchine per la lavorazione del terreno a Campodarsego, in provincia di Padova. Un viaggio che dal Padovano si è progressivamente allargato prima al Friuli Venezia Giulia, con l’acquisto nel 1993 della Gaspardo Seminatrici di Morsano al Tagliamento, per proseguire poi in Emilia Romagna nel 2012, con l’acquisizione di Unigreen, azienda specializzata nella produzione di atomizzatori e polverizzatori. Nel 2014 Maschio Gaspardo ha inoltre completato l’acquisizione delle Officine Meccaniche Ing. A. Feraboli S.p.A., storica azienda di Cremona specializzata nella produzione delle attrezzature per la fienagione.

Fino al 2017, quando il Gruppo ha acquisito la Moro Pietro Meccanica, azienda di Concordia Sagittaria (Venezia), che diventa Maschio Aratri. Una crescita che ha permesso alla Maschio Gaspardo di competere oggi nel settore delle macchine agricole con una gamma completa di prodotti in grado di soddisfare le esigenze di tutti gli agricoltori. Intanto il mercato si è allargato a ben 114 paesi nel mondo con 13 filiali. Una lunga impresa che ha portato il Gruppo a raggiungere 300 milioni di euro di fatturato nel 2015, anno in cui è mancato Egidio Maschio, imprenditore visionario e amatissimo per la sua concretezza e la sua semplicità, e per quel pragmatismo veneto che ha contraddistinto il famoso nord-est produttivo.

Nel 2021 il fatturato si attesta sui 390 mln €

Le importanti acquisizioni strategiche per il completamento dell’offerta commerciale hanno impegnato l’azienda dal punto di vista finanziario. Con passaggio generazionale nel 2015 sono entrati Andrea e Mirco Maschio, che hanno investito rilevando il 41% delle azioni di Maschio Gaspardo S.p.A. detenute dallo zio Giorgio Maschio, credendo profondamente nel piano di sviluppo dell’azienda. Sono seguiti sei anni di grande lavoro e una strategia focalizzata totalmente al core business dell’azienda, con azioni che hanno permesso il rilancio e una nuova fase di sviluppo della Maschio Gaspardo, condotta dall’amministratore delegato Luigi De Puppi, affiancato dagli eredi di Egidio.

È così che la Maschio Gaspardo ha ottenuto nel 2021 un fatturato pari a 390 milioni di euro e ha chiuso l’anno con un indebitamento finanziario netto al di sotto dei 70 milioni di euro, nonostante le problematiche generate dalla pandemia. Tale risultato straordinario è stato raggiunto attraverso lo sviluppo di efficienze nei processi di supply chain, l’ottimizzazione della capacità produttiva e la riduzione del Capitale Circolante Netto grazie all’implementazione della lean production e all’efficientamento dell’attività commerciale, attraverso lo sviluppo di nuovi mercati internazionali ad alto potenziale. Il rilancio del Gruppo Maschio Gaspardo è avvenuto anche con il supporto strategico delle finanziarie Regionali Friulia, Veneto Sviluppo e Finest, che erano intervenute con l’obiettivo di supportare il Gruppo, prezioso asset operante nelle due regioni, che dà lavoro a circa 2.000 persone.

Lo stabilimento di Campodarsego

I commenti

“La finalizzazione di questa operazione,” afferma Luigi De Puppi, amministratore delegato, “è la conseguenza di un continuo miglioramento di tutti i principali indicatori economici e patrimoniali, la conferma della validità della strategia intrapresa e della capacità dell’azienda di rispondere in maniera efficace alle sfide poste dal contesto in essere. Siamo molto soddisfatti dell’obiettivo raggiunto, anche frutto di una governance stabile e del lavoro di tutta la squadra dei dipendenti di Maschio Gaspardo delle diverse aree geografiche, concentrati sull’attuazione dei nostri programmi per diventare un’azienda innovativa e sostenibile”.

“Oggi il Gruppo Maschio Gaspardo è tornato nelle mani della famiglia Maschio e i risultati economici sono ottimi” afferma Mirco Maschio, presidente di Maschio Gaspardo S.p.A. “In questo processo ha un ruolo fondamentale la transizione, che da anni stiamo mettendo in atto, verso un’agricoltura sostenibile”, prosegue Maschio, “che ha l’obiettivo di coniugare insieme redditività di lungo termine, introduzione di nuove tecnologie innovative e attenzione all’ambiente. Per questo vorrei ringraziare tutti i dipendenti per aver contribuito con il loro lavoro quotidiano al raggiungimento dei risultati aziendali ma anche per l’impegno incessante profuso nel superare delle situazioni non ordinarie verificatesi nel corso degli ultimi anni. I nostri dipendenti sono la nostra risorsa più grande.”

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