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Magari è solo una coincidenza. Eppure nell’immediato dopo-Brexit il mercato inglese del trattore ha ricominciato a correre. Come se la decisione di salutare l’Unione Europea, e in particolare la perfida Pac, avesse avuto l’effetto di un cocktail di vitamine per un paziente in convalescenza.

Nei primi sei-sette mesi dell’anno le immatricolazioni di trattori sono costantemente rimaste al di sotto dei livelli registrati nel corso del 2015, con perdite a doppia cifra. Poi la svolta, secca e per certi versi inattesa. Ad agosto un primo scatto (più 15 per cento le vendite rispetto all’agosto 2015), poi una ulteriore accelerazione a settembre (più 33 per cento) confermata dai dati di ottobre (ancora più 33 per cento).

Sono bastate le performance di questi tre mesi per colmare tutto il disavanzo accumulato negli otto mesi precedenti e per riportare il totale immatricolato sugli stessi livelli del 2015. Se la voglia di crescere del mercato britannico si confermerà anche nelle ultime settimane dell’anno, la UK potrebbe passare a sorpresa dall’elenco dei mercati in ‘deciso regresso’ a quello dei ‘Paesi in ripresa’.

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