L’intera gamma di specializzati BCS è stata letteralmente rivoluzionata con l’adozione delle motorizzazioni Stage V. Al di là delle nuove nomenclature e della diversa composizione delle famiglie di trattori, i modelli di questa moderna generazione crescono anche in termini di contenuti tecnologici, con più elettronica, nuove funzionalità e più comfort. Il Bcs Spirit 70, nelle sue quattro versioni AR con articolazione centrale, RS a ruote sterzanti, MT a carreggiata larga per lo sfalcio del foraggio in zone collinari e montane e Dualsteer con l’esclusivo sistema ad articolazione centrale e ruote sterzanti, si posiziona nella fascia media della gamma, con potenza massima di 63 cavalli ma già con dotazioni idrauliche ad elevate prestazioni per impieghi professionali con tutti i tipi di attrezzature.

La versione Dualsteer in prova, compatta e leggera, è sicuramente la più appropriata per gli impieghi nei moderni vigneti stretti tipici delle zone vinicole più vocate, potendo effettuare manovre con un angolo di sterzo di 60° e quindi capace di muoversi tra i filari con un’unica e semplice manovra, in sicurezza e nel rispetto del terreno.

Bcs Spirit 70 Dualsteer, la meccanica. Soluzioni tecniche da top di gamma

Caratteristica comune a tutte le versioni dello Spirit 70, e dunque anche del Dualsteer, è la guida reversibile, vero e proprio marchio di fabbrica del gruppo BCS. L’operazione per modificare il senso di guida richiede solo pochi secondi, e sullo Spirit 70 risulta ancora più facile grazie all’impiego di molle a gas che agevolano il ribaltamento del sedile.

Proprio in guida retroversa si sfruttano meglio le caratteristiche dell’isodiametrico, con il motore a sbalzo che bilancia l’attrezzo portato sul sollevatore distribuendo il peso al 50 per cento tra l’assale posteriore e il posteriore. Ne guadagna anche la stabilità e la sicurezza quando si opera in pendenza, e risulta minima la pressione esercitata dalle ruote sul terreno. Ed è proprio in guida retroversa che l’abbiamo provato in accoppiamento con uno scalzatore Orizzonti.

In questa configurazione già il trattore guadagna in agilità, ma grazie al sistema di sterzo Dualsteer la manovrabilità diventa eccezionale. Brevettato e ora integralmente riprogettato da BCS, questo sistema unisce e sincronizza lo snodo centrale del telaio con lo sterzo delle ruote anteriori, permettendo di effettuare manovre con un angolo di sterzo fino a 60 gradi in modo da poter entrare e uscire tra i filari in un’unica e semplice manovra. Il telaio Os-Frame, inoltre, come sugli altri modelli, permette all’avantreno un’oscillazione fino a 15 gradi rispetto al retrotreno per avere le quattro ruote motrici sempre aderenti al suolo ed in trazione anche sui terreni sconnessi.

Largo all’elettronica

La potenza massima è di 63 cavalli, che il 4 cilindri Kohler da 2,5 litri sprigiona a 2.600 giri. Grazie alla regolazione elettronica, i giri del motore possono essere impostati in modo rapido e preciso attraverso la manopola dell’acceleratore a mano presente sul cruscotto, e tramite un pulsante si può memorizzare e poi richiamare un regime motore desiderato. Alle 4 ruote motrici il moto arriva tramite una trasmissione meccanica con cambio a 3 solo premendo il pedale del freno, senza la necessità di utilizzare la frizione.

La capacità del sollevatore è stata aumentata e arriva a 1.900 chili di portata massima alle rotule che sono montate su bracci a L di categoria 2 regolabili in larghezza e lunghezza, e in grado di adattarsi alle attrezzature più complesse. I due cilindri supplementari del Dual Floating System assicurano la sospensione dell’attrezzo in modo autonomo rispetto al sollevatore garantendo che la posizione dell’attrezzo sia sempre parallela al terreno e inoltre permettono di regolare il carico al suolo dell’attrezzature in base al suo peso. I distributori posteriori sono 4 a doppio effetto con scarico libero mentre la portata della pompa arriva a 48 litri/m nella versione maggiorata.

Il Kohler KDI 2504 TCR nasce dall’esigenza di combinare alte prestazioni con ingombri ridotti. Il sistema di iniezione common rail con pompa ad alta pressione da 2.000 bar consente un eccellente controllo della portata del carburante durante il processo di iniezione, mentre l’intercooler garantisce la corretta temperatura di ingresso dell’aria per garantire prestazioni ottimali del motore e avere una maggiore coppia ai bassi regimi.

La cabina. Netto miglioramento col joystick e la pedana più lunga

Anche la cabina è stata completamente riprogettata per offrire maggiore razionalità nei comandi e più comfort per l’operatore. Realizzata con telaio monoscocca a 4 montanti montato su silent block, presenta un profilo conico per meglio penetrare nei filari stretti senza danneggiare la vegetazione. Le portiere sono completamente vetrate, e all’interno lo spazio a disposizione è maggiore rispetto al modello Valiant L65 con motore Kohler Stage 3B che lo Spirit 70 in pratica va a sostituire all’interno della gamma BCS.

In virtù del passo più lungo di 90 millimetri (sul Valiant era di 1.390 millimetri, che ora diventano 1.480) e dell’adozione dei pedali sospesi la superficie della pedana è maggiore, ed è stato possibile aumentare l’escursione del sedile in modo che anche gli operatori più alti possano trovare la miglior posizione di guida.

La cabina Vista Pro è l’opzione più accessoriata, omologata in categoria 4 grazie alla pressurizzazione e ai filtri ai carboni attivi installati sul tettuccio. Di serie è dotata di riscaldamento e aria condizionata, un’autoradio USB con vivavoce e diffusori acustici, due prese USB, specchio retrovisore interno e lampada rotante led. I fari di lavoro sono a LED, dieci in totale, 4 anteriori, 4 posteriori e 2 laterali.

Le leve della trasmissione sono sempre posizionate davanti al sedile sul tunnel centrale, ma un netto passo avanti in termini di comfort è rappresentato dal joystick a comando elettronico integrato nel bracciolo destro del sedile. Sfruttando la tecnologia CANbus consente di gestire i distributori idraulici, l’innesto della PTO e, tramite un potenziometro, di regolare la portata idraulica. Dotato di vano porta oggetti, il nuovo bracciolo ha ingombri ridotti rispetto al passato e può essere regolato longitudinalmente.

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