Hannoverische Maschinenbau: un nome di una realtà industriale tedesca, un dittico germanico che ai più potrebbe non dire molto. Ma la situazione potrebbe cambiare se si cita l’altro nome con cui è passata alla storia: Hanomag. Ecco, forse ora a qualche appassionato di mezzi agricoli d’epoca potrebbe essersi accesa la lampadina. Sì, perché stiamo parlando di un costruttore che nella prima metà del Novecento scrisse alcune delle pagine più importanti dell’agromeccanica globale.

Hanomag, gli inizi nell’Ottocento

Attiva sin dal 1835 nel campo dell’industria pesante (prima con locomotive e navi, poi con gli autocarri), la Hanomag di Hannover produsse la sua prima macchina agricola agli inizi degli anni ’20 del Novecento. Venne lanciata sotto la sigla di WD (dall’abbreviazione dei nomi dei due proprietari, Ernst Wendeler e Boguslaw Dohrn) e aveva un motore 4 cilindri, in grado di erogare fino a 80 cv di potenza. Vendette più di 1000 unità. L’azienda, che era attiva anche nel segmento del movimento terra con i primi caterpillar europei, proseguì poi con lo sviluppo di soluzioni per l’agromeccanica e alla fine degli anni ’20 lanciò i trattori R26 e R 28, alimentati ancora a benzina. Ma il diesel stava iniziando a ricoprire un ruolo sempre più determinante per il settore.

Fu così che la Hanomag iniziò a sostituire i motori tradizionali dei suoi mezzi con sistemi propulsivi a gasolio. Ed è stata proprio Hanomag a firmare il primo trattore al mondo completamente Diesel, nei primi anni ’30. Un’innovazione importante arrivata, tra l’altro, in un momento di grande difficoltà per l’azienda (e la Germania intera), alle prese con gli effetti del crollo di Wall Street del ’29. Tra i modelli più noti c’era l’R40, dotato di un motore diesel 4 cilindri da 5.2 litri, con potenza di 40 cv. Un mezzo che portava in dote alcune chicche per l’epoca, tra cui parabrezza e ganci rapidi per la gestione degli allestimenti specializzati. Alcuni mezzi, tra l’altro, erano addirittura provvisti di pneumatici, una rarità per l’epoca.

La seconda guerra mondiale portò alla distruzione della quasi totalità degli impianti di Hanomag. Dopo qualche anno il costruttore si riprese e rimise in funzione i suoi stabilimenti con la produzione degli R40 e degli RL20. A cavallo tra la fine degli anni ’40 e i primi ’50 videro la luce l’R16, l’R45 e il cingolato K55, tre dei modelli più apprezzati di sempre del produttore di Hannover. Mentre nel ’54 fu raggiunto l’importante traguardo dei 100mila trattori prodotti, nel 1961 l’azienda entrò nell’orbita del Rheinstal Group e produsse altri modelli con motori a quattro tempi. In quegli anni videro la luce le serie 300, 400, 500, 600 e l’800 come top di gamma. Gli affari, tuttavia, iniziarono ad andare male tanto che la Hanomag fu venduta prima a Daimler-Benz e poi cessò del tutto le attività nel 1971. Aveva venduto in totale più 250mila macchine agricole dal lancio del primo trattore. E scritto pagine importanti della storia dell’agromeccanica.

In primo piano

Articoli correlati