Nell’aria da tempo, complici le difficoltà subentrate con lo scoppio della guerra in Ucraina, tra cui l’impennata del costo dell’energia (gas, elettricità e carburanti) e delle materie prime, alla fine, purtroppo, si sono concretizzati: gli aumenti alle lavorazioni agromeccaniche sono realtà e subiranno un aggiustamento verso l’alto per le diverse operazioni in campo necessarie alle produzioni agricole. A rimarcarlo il nuovo Tariffario 2022 delle lavorazioni agromeccaniche in Umbria, presentato dalla divisione regionale di Uncai in occasione dell’appuntamento fieristico “Agriumbria”, svoltosi lo scorso weekend (1-3 aprile) in quel di Bastia Umbra (PG). Si tratta, nello specifico, dello strumento principe per programmare la stagione agraria per migliaia di agricoltori della regione. Uno strumento che, tra le altre cose, è anche oggetto di studio da parte degli studenti degli istituti agrari.

Umbria: aumenti inevitabili, dettati dalla situazione contingente

Come ribadito dalla sigla, mentre un anno fa si partiva da una base di 0,6 decimi di euro per un litro di gasolio agricolo agevolati e da quello si calcolavano i costi per ettaro o a ore di ogni singola operazione di campo, dalla semina alla raccolta, tenendo conto anche della tipologia dei terreni; oggi occorre fare i conti con gli aumenti dei costi petroliferi, del gas, dell’urea, dei ricambi, delle macchine e, in generale delle materie prime. Di conseguenza il prezzo di riferimento del gasolio per il 2022 è salito, ovviamente anche in Umbria.

“Ci siamo limitati a fissarlo a circa 1,1 euro/litro, consapevoli che gli aumenti sono ancora più significativi, e su questa base abbiamo definito le nuove tariffe. Se poi dovessero esserci ulteriori aumenti, invitiamo gli imprenditori agromeccanici a concordare di volta in volta il prezzo con il cliente agricoltore. Ma la prospettiva è di applicare degli sconti in virtù delle iniziative del Governo”, spiega il presidente dei Contoterzisti Uncai Umbria Sergio Bambagiotti.

Il Governo ha, infatti, previsto un contributo straordinario a favore delle attività agricole sotto forma di credito di imposta pari al 20% della spesa sostenuta per l’acquisto del carburante: “Per ora però la misura si applica solo al carburante acquistato nel primo trimestre dell’anno, senza tenere conto che le operazioni in campagna iniziano in maniera massiccia nei prossimi giorni. Il decreto è tuttavia ancora in fase di conversione in legge e ci auguriamo che l’articolo che ci riguarda venga modificato, estendendo il credito di imposta ai primi sei mesi dell’anno”, conclude Bambagiotti.

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