L’andamento economico del Gruppo Carraro, nella prima metà del 2022, ha ripreso esattamente da dove si era interrotto nel già ottimo 2021, mettendo a segno un ulteriore crescita a due cifre (+19,1%), con un fatturato consolidato al 30 giugno attestatosi a quota 369,3 milioni di euro. Si tratta di un exploit notevole reso possibile, come si legge nella nota rilasciata dal Gruppo di Rovigo, dalle ottime performance nei mercati di riferimento (agricoltura e construction equipment) in tutte le aree del mondo.

Carraro, crescono anche i ricavi. Ma la crisi ucraina genera incognite

L’EBITDA (Earnings Before Interest Taxes Depreciation and Amortisation, in sostanza i ricavi), invece, al 30 giugno 2022 è pari a 26,1 milioni di euro (7,1% sul fatturato) in incremento del 7,9% in termini assoluti rispetto al medesimo indicatore dell’anno precedente pari a 24,2 milioni di Euro (7,8% sul fatturato). Il rapporto della marginalità sul fatturato risulta sostanzialmente in linea con il periodo precedente per via del non completo ribaltamento dei costi delle materie prime, dell’energia e dei trasporti sui prezzi di vendita, processo al quale il management sta lavorando con la massima attenzione.

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A tale proposito, Carraro ha precisato che lo scoppio della guerra in Ucraina non ha avuto conseguenze dirette e significative per le vendite del Gruppo in quanto marginalmente presente nei territori coinvolti. Anche se permangono forti incertezze relativamente agli impatti che questo conflitto può generare nel quadro globale, per il Gruppo risultano stemperate dal fatto di essere ben diversificato anche in paesi nei quali gli effetti del conflitto risultano meno evidenti.

L’importanza degli investimenti

Il primo semestre 2022 ha visto il Gruppo imprimere una importante accelerazione agli investimenti per favorire l’aumento della capacità produttiva necessaria a sostenere gli obiettivi di portafoglio. Gli investimenti al 30 giugno 2022 sono pari a 18,4 milioni di euro in sensibile incremento rispetto ai 11,2 milioni di Euro del 30.06.21. Ricerca e Innovazione Prosegue l’impegno nelle attività R&D, sempre focalizzato sullo sviluppo di sistemi di trasmissione innovativi e trattori specializzati destinati ai mercati a più elevato potenziale di sviluppo. In particolare l’impegno finanziario nell’attività di R&D nel corso del primo semestre 2022 è stato pari a circa il 3,9% del fatturato (era 4,8% nel 2021) in linea con le attese.

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Il management sta attentamente monitorando la complessa situazione geopolitica ingenerata dal conflitto tra Russia e Ucraina ed al contempo sta mettendo in pratica tutte le misure atte a contenerne gli effetti, soprattutto in riferimento agli impatti che questa contingenza sta avendo, ed avrà, sul mercato delle materie prime – sia a livello di reperibilità delle stesse, sia a livello di maggiori costi – nonché sui pesanti incrementi che si stanno registrando nell’ambito energetico.

Il commento. Buone le previsioni per la fine del 2022

“Nel primo semestre 2022 abbiamo registrato risultati molto positivi, con fatturato ed EBITDA in crescita in termini assoluti, nonostante il quadro macroeconomico del periodo sia stato influenzato dall’incremento nei prezzi delle materie prime, dai costi dell’energia e da altri fattori economici a livello globale” commenta Enrico Carraro, Presidente del Gruppo. “In questa prima parte dell’esercizio abbiamo continuato ad imprimere una importante accelerazione agli investimenti dedicati ai nostri stabilimenti, con l’obiettivo di sostenere l’incremento dei volumi e garantire la necessaria capacità produttiva in coerenza con le nostre attese di crescita, sia a breve che a medio termine. – aggiunge Enrico Carraro – Si pensi in particolare al segmento dell’ingranaggeria di qualità e degli assali automotive che mostrano prospettive particolarmente brillanti”.

Al momento la visibilità del portafoglio evidenzia una evoluzione positiva che conferma le previsioni attese e che dovrebbe permettere un importante incremento di fatturato nella seconda metà dell’anno. La performance generale del Gruppo sarà tuttavia influenzata dal perdurare delle difficoltà legate al quadro macro economico che hanno impattato la prima parte dell’anno.

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