Per fare chiarezza nel frastagliato mondo della produzione agromeccanica, abbiamo fatto una panoramica per cercare di capire da dove arrivano i trattori disponibili per il mercato italiano. Un settore complesso, dalla forte vocazione internazionale, in cui praticamente tutti i grandi attori sono colossi con sedi dislocate nei cinque continenti e con decine di stabilimenti e centri operativi. Un’indagine approfondita (l’articolo principale è disponibile a questo indirizzo) da cui è emerso il ruolo ‘globale’ di un settore in continuo cambiamento.

Questo lungo ed arzigogolato percorso inizia da John Deere, che in termini di ‘melting pot’ costituisce uno dei casi più emblematici. Il Cervo realizza i propri mezzi compatti per il settore gardening (Serie 1, Serie 2, Serie 3 e Serie 4) nel centro di Augusta nello stato americano della Georgia.

L’assemblaggio di un motore nel polo di Augusta

La Serie 5E e la Serie 5M arrivano dalla fabbrica indiana di Pune attiva dall’anno 2000; la gamma di specializzati premium Serie 5G è invece prodotta in Italia a Rovigo in virtù della consolidata partnership con Carraro Agritalia. La Serie 5ML ‘batte’ bandiera messicana e nasce nel polo di Saltillo a poche decine di chilometri a ovest della città di Monterrey.

Salendo con i cavalli troviamo le Serie 6M e Serie 6R, entrambe sfornate nelle fucine tedesche di Mannheim, ex sito dello storico marchio Heinrich Lanz AG acquisito da John Deere nell’ormai lontanissimo anno 1956. Le gamme di punta Serie 7, Serie 8 e Serie 9 (e relative versioni cingolate) giungono infine dal mastodontico hub industriale statunitense di Waterloo nello stato dell’Iowa.

Il vasto stabilimento di Mannheim

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