Sovranità alimentare: un dittico di parole che in Italia, da semisconosciuto e relegato a pochi ambienti accademici e professionali, da qualche mese è entrato nella vulgata comune, complice l’istituzione di un ministero dedicato (il nuovo Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, ovvero Masaf, ex Mipaaf) dopo le elezioni del 25 settembre 2022, che lo ha posto al centro delle proprie strategie programmatiche per la durata dell’intero mandato. Finalizzato, in sostanza, a soddisfare le esigenze alimentari della popolazione, rimettendo al centro il valore del Made in Italy e delle filiere sostenibili (ma non solo), il Masaf guidato da Francesco Lollobrigida, oltre ad aver già dimostrato più volte grande attenzione al settore dell’agromeccanica, più volte ha sottolineato la necessità di ampliare il concetto di sovranità alimentare, in modo che travalichi i confini nazionali e diventi un valore condiviso.

Sovranità alimentare, una tematica cruciale

Concetto ribadito anche durante l’ultimo GFFA di Berlino, il Forum Globale sull’Alimentazione e l’Agricoltura a cui Lollobrigida ha partecipato per rappresentare l’Italia. Oltre 70 i ministri dell’agricoltura, provenienti da tutto il mondo, che hanno partecipato all’evento del GFFA dal titolo “La trasformazione dei sistemi alimentari: una risposta mondiale a crisi multiple”. Presenti anche organizzazioni internazionali come FAO e OCSE. Nel suo intervento nel corso della plenaria sulla sostenibilità dei sistemi alimentari, il ministro Lollobrigida ha sottolineato che “una delle strade percorribili in risposta alle crisi alimentari risiede nella Sovranità alimentare estesa a livello globale, intesa, cioè, come metodologia condivisa dagli Stati su strategie, strumenti e obiettivi”.

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“L’Italia – ha ribadito il ministro – è pronta a fare la sua parte. Il Governo Meloni ritiene che per perseguire concretamente l’obiettivo della sicurezza alimentare occorra approfondire innanzitutto la Sovranità alimentare. In altri termini, la capacità di ciascuna Nazione di produrre alimenti salutari e in linea con le proprie tradizioni culturali può essere parte della risposta mondiale alle crisi”. Quanto alle filiere, il ministro ha evidenziato come la qualità e la sostenibilità debbano rappresentare un’opportunità. “In quest’ottica stiamo promuovendo contratti di filiera e di distretto per il settore agroalimentare, che favoriscono relazioni intersettoriali nella filiera di produzione, trasformazione e commercializzazione, riunendo i produttori e migliorando la posizione degli agricoltori nella catena di valore”.

A margine del GFFA il ministro Lollobrigida, dopo i saluti con il suo omologo tedesco Cem Özdemir, ha incontrato i colleghi giapponese Tetsuro Nomura, armeno Vahan Kerobyan, somalo Ahmed Mathobe Nunow, canadese Marie-Claude Bibeau, ucraino Mykola Solskyi, francese Marc Fesneau, spagnolo Luis Planas Puchades, maltese Anton Refalo, australiano Murray Watt, libanese Abbas Hajj Hassan e albanese Frida Krifca. Il ministro Lollobrigida, sempre a margine della Conferenza, ha poi partecipato a una riunione sull’Ucraina, promossa da Germania, Ucraina, FAO, alla quale hanno preso parte i Paesi G7, il ministro dell’Agricoltura ucraino e altri organismi internazionali.

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